Apprendimento outdoor: scuola e promozione della salute per il nuovo anno scolasticoPensare a nuovi luoghi e modi di apprendimento, complementari a quelli tradizionali, nella natura e nella comunità a cura di Paola Capra, Simonetta Lingua, Vincenzo Rubino - DORSPubblicato il 23 Ottobre 2020Aggiornato il 25 Novembre 2020Sintesi di studi/reviewLe scuole che promuovono salute: incontri a distanzaEducazione outdoor che cosa dice la letteratura: un webinar di approfondimentoAttività fisica e didattica outdoor: un'esperienza piemonteseConclusioniBibliografia e approfondimentiLe scuole che promuovono salute: incontri a distanzaNel maggio scorso Dors, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e il gruppo di lavoro regionale per le scuole che promuovono salute, ha realizzato un incontro di formazione per la Rete SHE Piemonte, svolto in modalità webinar, a causa delle restrizioni dovute alla situazione sanitaria, che ha coinvolto circa 150 partecipanti tra scuola e sanità. L’abitudine di ritrovare la comunità delle scuole piemontesi, che da anni sono impegnate nell’implementazione delle “buone pratiche” educative, che promuovono la salute e lo star bene a scuola di alunni e insegnanti, ha portato in evidenza il forte bisogno, delle scuole e del gruppo di lavoro, di essere presenti, uniti e partecipi. L’obiettivo, dunque, era di non perdere di vista l’impegno della promozione della salute nella scuola, quando sarebbe ripartita a settembre. In preparazione del nuovo anno scolastico: quali bisogni formativi Per condividere opinioni circa la ripartenza del nuovo Anno Scolastico, i partecipanti al webinar hanno compilato un breve questionario, da cui sono emerse richieste al gruppo di lavoro regionale, a sostegno della rete SHE Piemonte. Tra queste: formazione attraverso la modalità webinar, sia per ragioni di sicurezza sanitaria sia perché è più facilmente fruibile dagli istituti scolastici di tutte le province. metodologie didattiche alternative, che consentano di rispettare il distanziamento fisico in classe e che permettano agli insegnanti di mantenere alta la motivazione all’insegnamento, il clima emotivo nelle scuole e la qualità della didattica. incontri dedicati alle scuole che promuovono salute, in forza del fatto che, in un periodo di progressivo sfilacciamento (se non vero deterioramento) delle relazioni interpersonali, il network piemontese è riconosciuto come una preziosa risorsa che collabora con i colleghi di territori diversi, per scambiare pratiche e informazioni, ma soprattutto sostenere il confronto positivo e motivante. Nel contesto di una Scuola che non ha mai perso la sua funzione di aggregatore e contenitore di alterità. In particolare riportiamo la risposta alla domanda “Su quali temi vorresti ricevere formazione da Dors e dal gruppo regionale, nel prossimo A.S.?” Educazione outdoor che cosa dice la letteratura: un webinar di approfondimentoNel mese di settembre, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, Dors ha accolto la richiesta degli insegnanti di avere momenti di approfondimento su attività fisica e didattica outdoor, proponendo un webinar, seguito da 230 partecipanti (scuola e sanità insieme), dedicato all’apprendimento outdoor e al progetto dell’ASL TO4 “Un miglio al giorno attorno alla scuola”. Si è scelto di aprire l’iniziativa a tutte le professionalità che si occupano di educazione e promozione della salute nelle scuole, ampliando così la partecipazione e la trasmissione di conoscenze e attivando processi di empowerment in una comunità, quella scolastica, che abbraccia un' elevata percentuale di popolazione. Educazione outdoor nella scuola e promozione della salute Outdoor in italiano, letteralmente, significa “fuori porta” e fa riferimento allo spazio esterno, ambiente naturale e contesto territoriale locale, e alle attività che vi si possono svolgere. Associato a termini quali education o learning, fa riferimento ad approcci affini, che attribuiscono all’outdoor un valore formativo. In dettaglio: outdoor learning: è termine ampio e onnicomprensivo di differenti metodi, incluso l’apprendimento fortuito e non insegnato che deriva dall’esperienza, dalla scoperta, dalla sperimentazione – Le “invisibili pedagogie” (Bernstein 1996). ). Si indirizza a differenti fasce di età e a differenti contesti, informali (per esempio associazioni) e formali (per esempio scuola, università) outdoor education: pone l’accento sulla valenza educativa e pedagogica dell’outdoor, dell’ambiente esterno come spazio di formazione. E anche sull’aspetto dell’insegnamento basato sulle abilità personali education for sustainable development, environmental education: sono forme di educazione che hanno a che fare con l’ambiente esterno e con il suo rispetto, anche se non necessariamente si svolgono in un ambiente esterno. Si potrebbero definire modalità di educazione outdoor con obiettivi specifici education / learning outside the classroom (EOTC): è la modalità di outdoor education, che si svolge specificamente nel contesto scolastico. La scuola è uno dei setting più importanti per la promozione della salute (SHE - health promoting schools) e la modalità di apprendimento / educazione outdoor nella scuola è un approccio di promozione della salute e prevenzione, in linea con il core business della scuola – apprendimento e benessere dei bambini – ma che varia l’ambiente di apprendimento e il metodo di insegnamento. Inoltre nella situazione di emergenza dettata dal SARS-CoV-2, il ritorno a scuola è diventato occasione per pensare a luoghi e modi di apprendimento nuovi, non alternativi ma complementari ai modi tradizionali. Perciò non solo riorganizzare le aule e adottare le note e certamente efficaci misure di distanziamento fisico, uso di mascherine, lavaggio delle mani. L’educazione / apprendimento outdoor è parsa una risposta altra, dove con outdoor si intende non solo all’aperto, immersi nella natura, ma anche nella comunità. Integrare educazione outdoor e educazione indoor L’educazione outdoor non è alternativa ma deve integrarsi con l’educazione indoor, che si svolge in aula e questo è senza dubbio un punto essenziale. In questa continua ricerca di integrazione tra “esterno e interno” tre sono i fondamenti teorici da tenere in considerazione: interdisciplinarietà, contesti reali di apprendimento, agency degli alunni (Beames 2018). Interdisciplinarietà o apprendimento intercurriculare: fa riferimento al modo in cui gli elementi del curriculum formale possono essere combinati o "presi insieme", per fornire agli studenti esperienze più realistiche e rilevanti. Non significa trascurare la necessità di discipline e aree tematiche, ma piuttosto è un invito a considerare la possibilità di riunire queste aree per creare un'esperienza di apprendimento che sia contestualmente ricca e rilevante per la vita dello studente. In altre parole si può asserire che "il discente diventa più capace di guardare ad un argomento da diverse angolazioni" Contesti reali di apprendimento: hanno una profonda attinenza con la vita attuale degli alunni al di fuori della scuola, perché si trovano nelle immediate adiacenze scolastiche e nel contesto territoriale del quartiere, e possono implicare la collaborazione con le organizzazioni della comunità. I contesti di apprendimento autentici idealmente devono venire integrati con il mondo accademico, ma raramente seguono un percorso lineare, una progressione predeterminata, secondo la modalità tipica con cui gli argomenti potrebbero essere presentati in una classe. Perciò , rispetto ad una lezione tradizionale, mettono alla prova l’insegnante e la sue capacità: gli insegnanti hanno bisogno di sentirsi sicuri di sè, ed è una sicurezza che nasce dal mettersi in gioco (con alunni diversi in luoghi diversi), dall'identificare probabili opportunità nei documenti curricolari e dallo sperimentare , dal “toccare con mano” il potenziale pedagogico insito in tali contesti. "Agentività" degli alunni ovvero la capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in cui si è inseriti. In ambito scolastico, dare agli alunni un maggiore “potere” nella scelta di ciò che studiano e di come studiano può essere vantaggioso, ma il “potere” deve essere negoziato con l’insegnante, e deve venire gestito, a livello individuale entro strutture rigide, per esempio orari delle lezioni stabiliti e risultati di apprendimento previsti a livello centrale. L’alunno è più autonomo e questo aumenta la sua motivazione ad apprendere e farsi coinvolgere, ma è un’autonomia che richiede il supporto dell’insegnante: tenere in conto il punto di vista degli alunni, facilitare le opportunità di apprendimento per loro rilevanti e fornire un feedback costruttivo. Infine suscitare la curiosità del bambino, radicando l’insegnamento nelle sue passioni e nei suoi interessi. Forest school e Udeskole L’educazione outdoor nella scuola non è nuova. Nasce e si concretizza nelle esperienze di alcuni paesi dell’Europa del Nord e solo in seguito viene esportata. I due principali modelli di educazione outdoor a scuola sono Forest school in Inghilterra e Udeskole in Danimarca. Lo studio comparativo Waite 2015 definisce una cornice concettuale focalizzata su mission, obiettivi, contenuto, modello pedagogico, outcome e barriere dei due differenti movimenti di outdoor learning, Forest school e Udeskole. Quali elementi comuni e quali differenze? Come sono connessi con i sistemi scolastici dei rispettivi paesi? Molto in sintesi elementi in comune tra Forest school e Udeskole sono: tradizione pedagogica di riferimento, naturalista/progressista setting l’outdoor, principalmente ambienti naturali ma anche il contesto più ampio della comunità (in Udeskole) approccio educativo olistico e interamente centrato sul bambino cultura educativa nazionale: sia Inghilterra che Danimarca, a livello scolastico, sono orientate a favorire l’accademizzazione (maggiore interesse per i percorsi generalisti, ovvero aumentano gli studenti dei licei, cresce la propensione ad iscriversi all’università) e il ricorso a test e strumenti di valutazione. Le differenze maggiori tra Forest school e Udeskole sono: approccio, top down per Forest school – istruttori qualificati, modello standardizzato, brand, alto grado di formalizzazione – bottom up per Udeskole – singoli insegnanti o singole scuole, relativa autonomia su forme e contenuti grado di integrazione con i rispettivi sistemi educativi nazionali, integrazione con il curriculum, per Forest school opzionale, per Udeskole obbligatoria. Udeskole è il modello più affine alle esperienze italiane in quanto: approccio add-in di promozione della salute, che non prevede attività e risorse extra-curriculari, ma si integra con gli obiettivi della scuola strategia olistica di promozione della salute, in linea con i valori delle scuole che promuovono salute (equità, sostenibilità, inclusione, empowerment, democrazia) , si indirizza ad apprendimento, attività fisica, relazioni sociali, motivazione e benessere degli alunni outdoor non è solo l’ambiente naturale. Udeskole si inquadra e si modella in armonia con le caratteristiche culturali, sociali, politiche, geografiche della comunità e lavora in sinergia con la comunità approccio bottom-up, nasce in modo spontaneistico, per iniziativa di alcuni insegnanti e scuole attualmente non è obbligatorio per legge ma viene raccomandato e sostenuto dal sistema scolastico danese L’educazione outdoor a scuola su quali aspetti educativi e di salute è efficace Secondo un’analisi qualitativa che ha esplorato il punto di vista e le esperienze di insegnanti e alunni che hanno preso parte ad un programma di outdoor learning scolastico nel Regno Unito, l’apprendimento outdoor migliorerebbe l'apprendimento, la concentrazione e il comportamento, degli alunni, con un impatto positivo sulla loro salute e benessere e sulla soddisfazione professionale degli insegnanti. Sono invece considerati fattori di ostacolo le richieste curriculari, la valutazione tramite test, oltre a preoccupazioni in materia di sicurezza, risorse necessarie e fiducia degli insegnanti, sulle proprie abilità (Marchant 2019). THEACHOUT è uno studio su vasta scala (834 alunni danesi da 9 a 13 anni di età) che ha valutato l’impatto del modello di educazione outdoor proposto da Udeskole rispetto a: attività fisica, benessere, relazioni sociali, motivazione e apprendimento. Il progetto di ricerca complessivo è ancora allo stadio di protocollo (Nielsen 2016). Tuttavia risultati parziali di TEACHOUT associano positivamente l’educazione outdoor praticata regolarmente (5 ore/settimana in un anno scolastico) con: benessere sociale degli alunni motivazione nei confronti della scuola nuove relazioni sociali competenze rispetto alla lettura attività fisica Attività fisica e didattica outdoor: un'esperienza piemonteseL’esperienza piemontese dell' Asl TO4 “ Un miglio al giorno intorno alla scuola” (ha avuto inizio come sperimentazione in una scuola primaria), prevede che tutti i giorni, durante l’orario scolastico, le classi a rotazione, accompagnate dagli insegnanti, escano dall’edificio scolastico per coprire la distanza di un miglio (circa 1600 metri) a passo svelto. L’obiettivo è di costruire percorsi esperienziali per la promozione del benessere a scuola attraverso principalmente: promuovere il movimento e l'attività all'aria aperta come parte integrante della giornata a scuola; promuovere l'esercizio della cittadinanza attiva; educare alla conoscenza ed al rispetto dell'ambiente. I benefici sugli studenti sono innegabili poiché camminare/correre un miglio al giorno migliora l'apprendimento scolastico, allontana l'ansia, la noia, la demotivazione. L'attività non necessita di attrezzature, solo di un abbigliamento comodo per passeggiare; permette però di allenare il fisico e ossigenare la mente, offrendo a insegnanti e bambini uno spazio completamente nuovo, in cui inserire elementi della didattica con riscontri sorprendentemente positivi. Le parole chiave che accompagnano l’esperienza sono: divertimento, inclusione e vivere il territorio. Dice una maestra che lo sperimenta da anni: il miglio e tutte quelle attività che sono in qualche modo collegate a una scuola aperta al mondo, “all’autentico”, consentono al bambino di “collocarsi” nel mondo stesso, di sentirsi parte di una comunità, di capire le regole e farle proprie. Questa pratica, in linea con quanto raccomandato dalla letteratura, e vissuta positivamente dalle scuole del territorio piemontese, è parte integrante di un progetto più ampio chiamato Muovinsieme, che prevede la sua sperimentazione in altre regioni italiane. Muovinsieme è finanziato dal CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie). ConclusioniDal giorno della riapertura delle scuole, gli insegnanti piemontesi hanno dimostrato grande entusiasmo e altrettanto buon senso nell’approcciarsi all’uso della didattica all’aperto. In questo periodo, in cui la pandemia sta riacquistando forza e cresce la necessità, soprattutto in Europa, di ripristinare le misure più aspre per il contenimento dell’infezione da SARS-CoV-2, la motivazione a proseguire le lezioni in spazi diversi dalla classe, potrebbe subire un brusco arresto. Il rischio è quello di perdere importanti conquiste in termini di salute e benessere per studenti e insegnanti, acquisite duramente nei mesi scorsi, a partire proprio dalla motivazione all’insegnamento e all’apprendimento. L’impegno di Dors, quindi, si conferma nell’offrire un sostegno alla formazione sui temi di salute, e uno spazio, seppur virtuale, in cui rinsaldare i nodi della rete delle scuole piemontesi, per portare avanti i processi di partecipazione comunitaria attiva, con l’auspicio che sia possibile fronteggiare anche questa emergenza sanitaria, grazie alla continua condivisione di nuove esperienze positive e favorenti la promozione della salute degli alunni. Bibliografia e approfondimenti Beames S, Christie B, Blackwell I. Cap 8: Developing whole school approaches to integrated indoor/outdoor teaching. In Waite S. (edited by) Education outside the classroom: from birth to eleven, 2018. Waite S, … et al. Comparing apples and pears?: a conceptual framework for understanding forms of outdoor learning through comparison of English Forest Schools and Danish udeskole. Environmental Education Research 2015. Marchant E, …et al. Curriculum-based outdoor learning for children aged 9-11: A qualitative analysis of pupils' and teachers' views. PLoS One. 2019 May 31; 14(5): e0212242. Nielsen G, Mygind E, Bolling M, et al. A quasi‐experimental cross‐disciplinary evaluation of the impacts of education outside the classroom on pupils’ physical activity, well‐being and learning: the TEACHOUT study protocol. BMC Public Health. 2016;16(1):1117. doi:10.1186/s12889‐016‐3780‐8. Per approfondire “How to meet the emotional needs of children in the times of pandemic”. video presentato all’ Healthy Cities Network Conference on COVID-19 (Agosto, 2020) Lettera alle scuole da parte dello SHE Network Materiali del webinar sull'apprendimento outdoor Foto articolo da Mike Dotta /ShutterstockTAG ARTICOLOAPPRENDIMENTO; PROMOZIONE ATTIVITÀ FISICA; PRP; SCUOLA;