Il teatro come pratica di benessere e salute per (ri)generare legami e capitale sociale.
a cura di Claudio Tortone, DoRS

Il teatro sociale di comunità

Che cos'è il teatro sociale e di comunità? fa bene alla salute? fa bene alle comunità locali? Produce capitale e impresa sociale? Cosa possiamo fare insieme? Questi sono stati gli interrogativi che si è posta una rete di enti e associazioni del cuneese nel corso del 2012. La ricerca delle risposte è avvenuta attraverso un percorso formativo, in forma di laboratorio teatrale costituito da una prima fase e una seconda, creando opportunità di fare ricerca e esperienza e di incontrare testimoni e esperti.

Se siete curiosi di sapere com’è andata, potete farvene un’idea in 8 minuti, guardando il video "Teatro e Salute - lavori in corso …nella ASL Cn1" curato da Marco Sasia dell’Associazione teatrale Esseoesse.net .

Al percorso hanno partecipato 44 operatori provenienti da sanità, scuola, sociale, enti locali, università, cooperative ed associazioni teatrali. Sono i testimoni di esperienze radicate nel territorio e consolidate nell’uso della pratica teatrale nell’ambito della promozione sociale, prevenzione e promozione della salute.

Il percorso formativo è stato pensato, promosso e organizzato dall’ASL CN1 con il supporto del Comitato Inter-Istituzionale Tecnico-Scientifico “Teatro e Salute”. Il Comitato è composto da una rete di Enti ed Organizzazioni: Comuni di Cuneo, Fossano, Savigliano e Saluzzo in quanto capofila dei Distretti Sanitari, Consorzi Socio Assistenziali Cuneese e Monviso Solidale, Associazioni teatrali Esseoesse.net onlus, Teatri di Resilienza, Voci Erranti.onlus e Cooperativa Il Melarancio.

Le azioni di coordinamento e di progetto del Comitato rientrano negli impegni istituzionali dei diversi soggetti territoriali; in particolare per la Sanità Pubblica e per i Comuni si tratta di ottimizzare le poche risorse disponibili, cercando di valorizzare ruoli, competenze, decisioni per una proficua sinergia tra il Piano Locale della Prevenzione e il più generale processo di pianificazione locale dei  Profili e Piani per la Salute (PePS).

Il Comitato è coordinato dalla dr.ssa Maria Grazia Tomaciello della SS Educazione Sanitaria della Direzione Integrata della Prevenzione dell’ASL CN1 con il contributo del Centro di Documentazione Regionale DoRS Regione Piemonte e del Master di Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino (TSC).

Cosa vi ha spinto a intraprendere questo percorso con soggetti del territorio così diversi?

Il progetto “Teatro e salute” è stato promosso dalla ASL Cn1 in rete con altri Enti ed Organizzazioni per dare un’opportunità in più a questo territorio: il teatro come pratica di benessere e salute per (ri)generare legami e capitale sociale, in questo momento di crisi sociale ed economica, con molte ricadute sulla salute. Un teatro per costruire percorsi partecipati di consapevolezza, di crescita e nuove possibilità, di empowerment individuale e comunitario.

L’ASL Cn1 sta contribuendo nel contesto del proprio impegno per la Promozione della Salute, intendendo declinare strategie e obiettivi del Piano Locale della Prevenzione 2010/2012 nonché quelli del più generale processo partecipativo locale dei PePS (Profili e Piani di Salute), condotto insieme ai Comitati dei Sindaci dei 6 Distretti Sanitari e alle Rappresentanze sociali.

L’idea di scegliere il teatro sociale e di comunità, in quanto pratica efficace di salute sia individuale che comunitaria, è nata dal bisogno di valorizzare e rilanciare significative esperienze già maturate nel territorio cuneese. Esse hanno inserito l’uso della pratica del teatro nella scuola, in sanità, nelle carceri e nel territorio. Possiamo parlare quasi di una tradizione cuneese, tanto che esiste un coordinamento delle associazioni/cooperative teatrale, anche se ci sono ancora molte iniziative interessanti, ancora troppo isolate, che hanno bisogno di essere riconosciute e sostenute...

Sono esperienze che hanno visto coinvolti utenti psichiatrici, carcerati, disabili, operatori sociali e sanitari, studenti, cittadini del quartiere, ma anche amministratori locali e associazioni di volontariato (per esempio MenteInPace), portando a importanti risultati a favore dell’inclusione sociale, della promozione del benessere e del contrasto dello stigma.

L’intento è stato dunque quello di condividere con altri operatori della prevenzione e con altri partner del territorio una visione innovativa delle azioni preventive, collocandole in un’ottica di promozione e pianificazione della salutogenesi individuale e comunitaria, nella quale consolidare il teatro sociale e di comunità come pratica di salute, ma anche come pratica efficace di comunicazione della salute.

Quali sono i risultati dopo un anno di percorso?

Nella prima parte di questo viaggio ci siamo ritrovati insieme, costituendo un Comitato Inter-Istituzionale nel quale abbiamo fatto convergere obiettivi e proposte comuni. Uno strumento opportunistico è stato senz’altro rappresentato dalla realizzazione di un corso di formazione, in forma di laboratorio teatrale, rivolto sia agli operatori sanitari che agli operatori di altri enti e associazioni del territorio. Si è trattato di un percorso formativo articolato lungo tutto l’anno in due fasi, con ben cinque seminari nel corso dei quali è stato possibile rimodulare un glossario comune, facilitare il confronto di conoscenze e di esperienze, favorire nuove progettualità tra attori diversi del territorio.

I risultati più significativi finora perseguiti si possono collocare almeno su tre ambiti:

il primo è quello della conoscenza e valorizzazione del patrimonio di esperienze e competenze. Abbiamo delle buone pratiche e nuove idee progettuali; a fronte di una nota consuetudine di questo territorio a impegnarsi in processi virtuosi, ma che spesso restano isolati e poco socializzati: le esperienze, i professionisti e i saperi hanno trovato un luogo di raccordo e confronto. Si sono incontrati, conosciuti e confrontati, ora si sentono meno isolati e hanno possibilità di attingere ispirazione da 5-6 esperienze consolidate e di buona fattura e di portare avanti idee nuove scaturite dai laboratori e ora supportate dai laboratori formativi proposti dal Comitato in collaborazione con il Master di Teatro Sociale e di Comunità e il Centro di Documentazione Regionale DoRS Piemonte.

Il secondo è quello del consolidamento di reti e alleanze attraverso il Comitato Tecnico Inter-Istituzionale. Il Comitato vede coinvolti ben 14 Enti/Organizzazioni, garantisce ora il presidio del processo, sia esso culturale che di effettiva pianificazione di azioni future, venendo a rappresentare un potenziale organismo che aiuta ad affrontare le emergenze sociali e sanitarie attraverso la messa in comune di forme di “imprenditività” sostenibili e ancora non opportunamente conosciute e valorizzate.

Il Comitato inoltre presidia quanto accade nel territorio, cerca di valorizzarlo, tenta di darsi un orientamento e di riportare nelle rispettive organizzazioni quanto ha saputo e conosciuto durante le riunioni del Comitato per contaminare anche all’interno della propria organizzazione e ri-orientare le proprie attività per dare possibilità di sostegno alla comunità locale di riferimento.

Inoltre il Comitato ha appena presentato un progetto in occasione del Bando 2013 della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo registrando la partecipazione di 14 partner… cosa che un anno fa sarebbe stato auspicabile ma non di sicura realizzazione.

Lo stesso Comitato, attraverso i suoi rappresentanti, ha fatto un percorso di conoscenza e crescita per nulla scontato. All’inizio dietro le parole teatro, benessere e salute esistevano valori, interpretazioni e orientamenti organizzativi diversi: nella progettazione dei laboratori, nella scelta dei propri operatori da far partecipare al percorso formativo e nella ricerca delle risposte iniziali (che cos'è il teatro sociale e di comunità? fa bene alla salute? fa bene alle comunità locali? Produce capitale e impresa sociale?) ha fatto esso stesso un percorso di conoscenza reciproca e di autoformazione, tanto che ha sentito il bisogno di produrre un documento di advocacy, rivolto ai decisori locali nel quale venisse spiegato, sia all’interno della propria organizzazione e ad altri soggetti del territorio, “perché investire” nella relazione virtuosa e creativa “teatro, benessere e salute”.

... e il terzo risultato?

Il terzo è quello della co-progettualita’. Sono nate opportunità nuove e una speranza di far accadere delle cose che diano alle persone la possibilità di ri-creare legami in questo momento di crisi sociale ed economica… troppo volte incontriamo persone paralizzate e “senza una via di uscita”… . La rete di saperi, prassi, professionisti e… perché no… di risorse (ce ne sono poche, ma vederle messe in rete, si ha una sensazione diversa)… di possibilità, speranza, sfida…

Abbiamo già presentato insieme un progetto per il bando della Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo, stiamo organizzando un convegno-forum per fine maggio insieme con il Master di Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino e il Centro di Documentazione Regionale DoRS Regione Piemonte, stiamo cercando di trovare un minimo di risorse per continuare a sostenere i progetti nati nei laboratori…

Stiamo facendo un bel cammino, anche se non facile di questi tempi… da cosa nasce cosa… stiamo incontrando tanti operatori e decisori… ma soprattutto incontriamo persone che hanno voglia di rilanciarsi, di lavorare nella propria organizzazione ed associazione nel ridare fiducia, slancio e impegno per un presente che comunque offre molte possibilità…

Il Comitato e il percorso vede anche il contributo della prof.ssa Alessandra Rossi Ghiglione del citato Master di Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino (TSC)

Quali risposte può dare il TSC e quali sfide deve intraprendere?

La vostra esperienza nell’ambito della formazione degli operatori socio-sanitari e artistici per offrire competenze di comunicazione e umanizzazione dei servizi, anche attraverso progetti importanti e significativi, è ormai consolidata e riconosciuta non solo a livello regionale, ma anche nazionale ed europeo. Questo percorso cuneese, che avete accompagnato, vi ha avvicinato più al mondo del territorio che a quello dei servizi socio-sanitari: quali risposte può dare il TSC e quali sfide deve intraprendere?

Il TSC nasce in Piemonte proprio come metodologia che intende incontrare le comunità e i territori nelle loro differenze di identità, risorse e bisogni e promuovere azioni performative in grado di comunicarli e di farli incontrare tra loro costruendo appuntamenti festivi, riti ma anche percorsi continuativi. La salute di una comunità ha molte radici, una delle quali - certamente oggi fondamentale - è il capitale sociale di un territorio: il TSC promuove legami, fa crescere il desiderio di partecipazione e cittadinanza attiva, valorizza  nell’ottica del baratto e del dono reciproco le molte risorse che le persone e le comunità possiedono.

E lo fa in tre modi. Costruisce attraverso i laboratori teatrali esperienze di espressione dei vissuti, di raccolta delle storie di vita, di messa in gioco del corpo e delle emozioni. Realizza spettacoli e performance capaci di comunicare alcune questioni sensibili al tema salute/benessere e di far partecipare in modo attivo le persone comuni ai processi di sensibilizzazione. Progetta e “mette in scena” feste e riti capaci di aggregare e di rendere visibili, attraverso i segni dell’arte, i valori e gli orizzonti di una comunità.

La sfida oggi è la stessa che il teatro si pone da sempre: costruire relazioni efficaci all’interno della persona tra mente-corpo-emozioni, tra le persone e tra i gruppi. Il benessere delle relazioni è l’orizzonte di un teatro che pensa l’arte non come prodotto autosufficiente ma come atto condiviso di creazione e di crescita dell’umano.

            Il cammino ha un passo ormai sostenuto, la rete del Comitato si sta rinforzando e allargando, ci sono impegni comuni e anche un po’ di fatica… ma ci sono anche i primi risultati di collaborazione tra enti/organizzazioni diversi e progetti belli da avviare, sostenere e accompagnare… decisori, operatori e comunità locali che si stanno mettendo in gioco o meglio in scena per affrontare la crisi e non lasciare isolate le molte risorse esistenti e talora isolate … e quanto succederà ve lo racconteremo nelle prossime puntate!

Documentazione

Articoli già pubblicati su www.dors.it


DOWNLOAD & LINK


TAG ARTICOLO