Riempire di salute i vuoti urbani. Questo si vuol fare con la Carta di Genovaa cura di Rete Città Sane Oms; Comune di Genova; Alessandro Coppo, Alessandra Suglia, Claudio Tortone - DorsPubblicato il 17 Settembre 2015Aggiornato il 18 Marzo 2019Politiche per la saluteLa rigenerazione urbana migliora la qualità della vitaLa Carta di GenovaEsperienze in atto di riqualificazione urbanaRaccomandazioni e strumenti per i portatori di interesseLa rigenerazione urbana migliora la qualità della vitaIl 2 e 3 luglio scorso, a Genova, la Rete città sane Oms si è riunita per il suo tredicesimo meeting nazionale dedicato alla riqualificazione urbana e alle sue potenzialità per una nuova qualità della vita nelle città.Le dieci regole della rigenerazione urbana sono: pedonabilità, connettività, mix funzionale e diversificazione, mix tipologico, qualità dell’architettura e urban design, percezione tradizionale del quartiere, maggiore densità, trasporti intelligenti, sostenibilità, qualità della vita. Le ha descritte, durante il meeting, Angelo Gualandi - vice-presidente del Coordinamento Agende 21 locali italiane. Gualandi ha ricordato che la rigenerazione urbana porta anche una serie di vantaggi per i residenti, per i commercianti, per chi sviluppa e attua progetti di riqualificazione urbana e per i decisori politici locali.La Carta di GenovaI lavori delle due giornate sono terminati con la scrittura della Carta di Genova. Questo documento esorta le amministrazioni a riqualificare edifici pubblici dismessi, aree verdi inutilizzate e altri ‘vuoti urbani’ per ridare interesse alla città e per contribuire al benessere e alla salute dei cittadini.Dors ha intevistato Daniele Biagioni, coordinatore della Rete città sane Oms, per conoscere:1 - da quali bisogni è nata la carta di Genova? La questione della riqualificazione urbana è una problematicità e una opportunità presente in tante diverse città della Rete che devono confrontarsi con la riconversione di grandi spazi e ridare loro vita secondo criteri di salute. Il bisogno all’interno della Rete è nato da un confronto stimolato dal Comune di Genova sugli spazi degli ex Ospedali Psichiatrici che si è poi esteso ad altre tipologie di spazio urbano. Dal dibattito avvenuto durante il meeting è emerso un decalogo che sia di stimolazione ulteriore verso tutte le città della Rete e non solo, in modo che si tenga il più possibile in considerazione la salute dei cittadini come uno dei criteri essenziali in ogni opera di riqualificazione urbana. 2 - Che accoglienza ha avuto il documento? Il meeting ha coinvolto circa trenta città italiane appartenenti alla Rete e una gran parte della comunità scientifica e della società civile di Genova. Il documento in bozza è stato letto durante la plenaria conclusiva del meeting, ottenendo un risconto positivo da parte della platea presente. 3 - Come pensate di diffonderla? Il documento è stato diffuso attraverso strumenti informativi della Rete (newsletter, sito, pagine facebook, profilo twitter) nel periodo immediatamente successivo al meeting. Inoltre diverse città – Modena e Genova in primis – hanno inviato una nota sul documento alle testate giornalistiche locali, ottenendo una discreta copertura mediatica. Dall’autunno partirà una diffusione sul territorio nazionale attraverso la partecipazione della Rete a diversi eventi nazionali; la prima occasione sarà il 14 ottobre a Milano con il seminario "Città in salute: strategie per migliorare la promozione della salute nelle aree urbane" organizzato dal Politecnico di Milano. Il documento si sta diffondendo come una sorta di position paper della Rete su cosa le città possono fare nel momento in cui è in atto un processo di riqualificazione urbana per tenere a mente l’importanza della salute.Esperienze in atto di riqualificazione urbanaNella Biblioteca Storica dell’ex Ospedale Psichiatrico di Quarto sono proseguiti i lavori della seconda giornata. L’intervento dell’architetto Silvia Capurro ha illustrato l’esempio di rigenerazione che sta avvenendo proprio nell’ex ospedale psichiatrico di Quarto: da patrimonio pubblico dismesso, a possibile spazio da destinare a uso residenziale e commerciale, fino a spazio pubblico dedicato a fornire servizi ai cittadini.Sono state organizzate tre sessioni tematiche sulla riqualificazione di: 1) aree ex Ospedali Psichiatrici Sono state presentate due esperienze di riqualificazione di edifici di qualità, con un forte valore storico, che hanno bisogno di nuove funzioni. Le conclusioni dei lavori di questa sessione sono qui disponibili. 2) aree verdi Sono state presentate diverse esperienze di riqualificazione di aree verdi ora diventate territori di produzione alimentare, luoghi a valenza terapeutica e didattica, spazi per incontrarsi. A questo proposito, Andrea Calori - esperto di politiche territoriali e di sviluppo locale - ha mostrato come gli orti urbani possano configurarsi come una precisa strategia di riutilizzo del suolo e di produzione del cibo. 3) edifici dismessi Le due esperienze presentate hanno illustrato forme di riutilizzo di spazi urbani in cui il territorio è stato riconnesso per prevenire il crimine, per ridare bellezza ai luoghi, per recuperare storia e identità. Le conclusioni dei lavori di questa sessione sono qui disponibili.Raccomandazioni e strumenti per i portatori di interesseCome annunciato a giugno su questo sito, Dors è intervenuto al convegno con la relazione Riqualificazione urbana e coinvolgimento dei cittadini: opportunità per rigenerare legami sociali e promuovere salute.L’intervento era volto a mettere in luce le molte connessioni tra questo modello di sviluppo e quanto si sta affermando in ambito europeo - con il documento Salute 2020 e, nello specifico, con l’ambito prioritario 4 - e italiano, con il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018. L’ambito prioritario 4 di Salute 2020 esorta a creare comunità resilienti e ambienti favorevoli alle scelte di salute, obiettivi che non possono essere perseguiti senza accogliere e coinvolgere la società civile che si esprime attraverso gruppi formali e informali, privato sociale, realtà produttive. Il tema è da una parte di saper cogliere le energie che contribuiscono ai processi salutogenici che provengono dagli individui e dai gruppi e, dall’altra, riuscire a fornire le condizioni affinché queste energie possano nascere e prosperare. Per approfondimenti, si rimanda alla tabella sinottica Salute 2020 e PNP. È stato interessante scoprire un comune terreno di confronto tra gli obiettivi della Rete città sane Oms e le risorse (come gli esempi di buona pratica, i metodi e gli strumenti) che Dors sta documentando per sostenere decisori e operatori nella realizzazione di interventi di promozione della salute basati sui processi partecipativi e sulle prove di efficacia disponibili.Un secondo punto di incontro è costituito dal tentativo che - sia la Rete sia Dors - stanno compiendo per documentare e rendere fruibili le migliori iniziative per la promozione del benessere che le amministrazioni comunali (Rete) e le aziende sanitarie (Dors) stanno realizzando negli ultimi anni.Le banche dati di buone pratiche nell’ambito della salute, come emerge da una loro diffusione anche a livello europeo, si stanno costituendo come risorse importanti da cui attingere per generare innovazione sociale. Questi “depositi dinamici di informazioni” possono essere consultati dei diversi portatori di interesse non solo per arricchire il panorama delle possibili modalità di azione, ma anche per creare nuove collaborazioni tra soggetti e istituzioni che perseguono obiettivi comuni in progetti collaudati con le comunità locali nell’ambito dei piani locali di prevenzione.A questo proposito, al termine della prima giornata di convegno è avvenuta la premiazione delle migliori iniziative realizzate dai Comuni attraverso l’assegnazione dell’Oscar della Salute. Il progetto vincitore è stato “Riciclo Cre-attivo” realizzato dal Servizio socio-educativo della Municipalità di Favaro Veneto, in collaborazione con il Servizio di Programmazione Sanitaria. Si tratta di un intervento dedicato all’infanzia orientato a promuovere il valore delle cose e a sviluppare una cultura per comportamenti ecosostenibili.Ci auguriamo che siano molti gli amministratori locali ad adottare, sul loro territorio, le azioni suggerite dalla Carta di Genova.DOWNLOAD & LINKPartecipazione e empowerment, un seminario per la redazione dei Piani della Prevenzione: disponibili i materialiPartecipazione e empowerment (factsheet Dors)Una gestione partecipata del bene comune urbanoGli atti del Convegno Rete città sane Oms (Genova, 2015)Salute 2020TAG ARTICOLOCITTA'; CITTA' SANE; QUALITA' DELLA VITA;