Condividere gli spazi fa bene alla salutea cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 21 Giugno 2016Aggiornato il 18 Ottobre 2019Modelli e strumentiShared use: che cos’è?Si parla di shared use – ovvero di spazio condiviso, uso congiunto o uso comune – quando soggetti soprattutto pubblici, o associazioni locali, estendono l’orario di accesso, o aprono alla comunità, spazi e luoghi di loro proprietà o gestione.L’uso condiviso di una struttura pubblica e/o privata può essere regolato con un accordo formale. Un esempio è la delibera Cortili giocabili - approvata dalla Città di Torino nel 2006, nell’ambito del progetto Più spazio Più tempo. La tua città ripensa/progetta/inventa. Con quest’atto si è riconosciuto il diritto al gioco e alle attività ricreative nei cortili delle abitazioni private, in orari prestabiliti e resi noti alle famiglie dei quartieri cittadini. Le esperienze di condivisione di questo tipo di spazi - in cui incontrarsi, giocare, muoversi in sicurezza e a costo zero - sono state realizzate per promuovere l’attività fisica, soprattutto nelle zone a basso reddito. Una nuova infografica realizzata dalla Change Lab Solutions - un’organizzazione senza scopo di lucro, esperta nella ricerca e nella stesura di leggi e politiche a favore di alcuni temi di salute nelle comunità locali americane – illustra come la strategia del shared use produca anche altri benefici. In un’infografica, i benefici dello ‘spazio condiviso’ Salute aumento dell’attività fisica tra le persone che vivono vicino a spazi del tempo libero, riduzione del rischio di malattie croniche associato a una maggiore attività fisica, più accesso a prodotti alimentari salutari grazie agli orti comunitari e alle cucine condivise, miglioramento del benessere mentale per le persone che vivono vicino a parchi o strutture ricreative, riduzione dello stress per le persone che trascorrono più tempo all’aperto. Equità più opportunità di attività fisica nelle comunità a basso reddito e nelle comunità di colore, in cui è meno probabile avere accesso a strutture ricreative, riduzione delle disuguaglianze di salute attraverso la creazione di più spazi per il gioco e per il movimento nelle comunità che più necessitano di queste risorse. Senso di comunità diminuzione del crimine, del vandalismo e di atti di violenza nei luoghi del tempo libero frequentati abitualmente dai residenti, legami comunitari più forti attraverso rapporti informali, attività organizzate e volontariato. Istruzione miglioramento del rendimento scolastico nei bambini che sono fisicamente più attivi, miglioramento del comportamento in classe quando gli studenti possono fare pause ludiche e attive. Economia rapporto di costo-efficacia più elevato rispetto all’allocare nuove risorse o nuovi servizi, aumento dello sviluppo economico quando il ‘condividere gli spazi’ supporta piccole realtà imprenditoriali, più alto valore degli immobili situati più vicino a parchi, spazi all’aperto e strutture ricreative. Per approfondimenti:http://www.changelabsolutions.org/publications/benefits-shared-use Foto di: Marite Toledo in flickr.comDOWNLOAD & LINKInfografica sui benefici della strategia 'shared use' (Change Lab Solution, 4/2016)TAG ARTICOLOCITTA' SANE; DECISORI; P.R.P. 2014-2018; SPAZIO COMUNE;