Condividere gli spazi fa bene alla salute
a cura di Alessandra Suglia, Dors

Shared use: che cos’è?

Si parla di shared use – ovvero di spazio condiviso, uso congiunto o uso comune – quando soggetti soprattutto pubblici, o associazioni locali, estendono l’orario di accesso, o aprono alla comunità, spazi e luoghi di loro proprietà o gestione.

L’uso condiviso di una struttura pubblica e/o privata può essere regolato con un accordo formale.

Un esempio è la delibera Cortili giocabili - approvata dalla Città di Torino nel 2006, nell’ambito del progetto Più spazio Più tempo. La tua città ripensa/progetta/inventa. Con quest’atto si è riconosciuto il diritto al gioco e alle attività ricreative nei cortili delle abitazioni private, in orari prestabiliti e resi noti alle famiglie dei quartieri cittadini.

Le esperienze di condivisione di questo tipo di spazi - in cui incontrarsi, giocare, muoversi in sicurezza e a costo zero - sono state realizzate per promuovere l’attività fisica, soprattutto nelle zone a basso reddito.

Una nuova infografica realizzata dalla Change Lab Solutions - un’organizzazione senza scopo di lucro, esperta nella ricerca e nella stesura di leggi e politiche a favore di alcuni temi di salute nelle comunità locali americane – illustra come la strategia del shared use produca anche altri benefici.

 


In un’infografica, i benefici dello ‘spazio condiviso’

I Benefici dello spazio condiviso

 
Salute

  • aumento dell’attività fisica tra le persone che vivono vicino a spazi del tempo libero,
  • riduzione del rischio di malattie croniche associato a una maggiore attività fisica,
  • più accesso a prodotti alimentari salutari grazie agli orti comunitari e alle cucine condivise,
  • miglioramento del benessere mentale per le persone che vivono vicino a parchi o strutture ricreative,
  • riduzione dello stress per le persone che trascorrono più tempo all’aperto.

 

Equità

  • più opportunità di attività fisica nelle comunità a basso reddito e nelle comunità di colore, in cui è meno probabile avere accesso a strutture ricreative,
  • riduzione delle disuguaglianze di salute attraverso la creazione di più spazi per il gioco e per il movimento nelle comunità che più necessitano di queste risorse.

 

Senso di comunità

  • diminuzione del crimine, del vandalismo e di atti di violenza nei luoghi del tempo libero frequentati abitualmente dai residenti,
  • legami comunitari più forti attraverso rapporti informali, attività organizzate e volontariato.

 

Istruzione

  • miglioramento del rendimento scolastico nei bambini che sono fisicamente più attivi,
  • miglioramento del comportamento in classe quando gli studenti possono fare pause ludiche e attive.

 

Economia

  • rapporto di costo-efficacia più elevato rispetto all’allocare nuove risorse o nuovi servizi,
  • aumento dello sviluppo economico quando il ‘condividere gli spazi’ supporta piccole realtà imprenditoriali,
  • più alto valore degli immobili situati più vicino a parchi, spazi all’aperto e strutture ricreative.

 

Per approfondimenti:

http://www.changelabsolutions.org/publications/benefits-shared-use

 

 

Foto di: Marite Toledo in flickr.com


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