Infermieri 2.0: dalla Sicilia un’esperienza di apprendimento, cooperazione e collaborazione in rete a cura di R. Longo, E. Tosco, DorsPubblicato il 19 Ottobre 2016Aggiornato il 26 Aprile 2018Esperienze e buoni esempiIntroduzioneIl progettoI risultatiIndicazioni per la praticaMetodi e strumentiConclusioniRiferimenti bibliograficiIntroduzioneNegli ultimi anni, l’applicazione delle tecnologie telematiche dell’insegnamento a distanza ha permesso di realizzare processi di apprendimento collaborativo, dando luogo a modelli di insegnamento/apprendimento caratterizzati essenzialmente da: - Comunicazione bidirezionale, circolare e interattività; - Libero e informale scambio di informazioni e esperienze; - Circolazione di idee in maniera sincrona e asincrona. ll web continua ad evolversi in modo esponenziale verso modelli che fanno sempre più del singolo utente il protagonista di processi comunicativi circolari, di ricerca e diffusione di informazioni, e di modalità innovative di apprendimento e formazione. Sebbene sia sempre necessario valutare le esperienze dei percorsi di apprendimento on-line, ad oggi sappiamo che l'ICT (information and communication technology) ha delle evidenti caratteristiche di efficacia quali: - il soggetto in formazione si trova immerso in uno spazio relazionale che, se ben gestito, offre concrete opportunità di scambio e crescita attraverso una co-costruzione della conoscenza (Lowjck, 2001) - il discente ha un ruolo centrale rispetto alla organizzazione/riorganizzazione di concetti e idee all’interno di un “ambiente collaborativo in rete” predisposto ad hoc - gli strumenti specifici delle community on line e le relative tecniche di interazione favoriscono gli aspetti intellettuali, emotivi e sociali dei partecipanti, soprattutto grazia al confronto in e col gruppo. Il progettoIn questo filone di lavoro si inserisce il progetto “Community Infermieri 2.0”: un percorso di formazione in rete della comunità professionale degli infermieri, proposto e realizzato dal Cefpas (Centro Regionale per la formazione e l’aggiornamento del personale del servizio sociosanitario), in collaborazione con l’Assessorato Regionale della Salute e il Centro Regionale per la Segnalazione Spontanea Organizzata. Il progetto ha previsto la creazione di una Comunità di Pratica on line per gli infermieri, sui temi della farmacovigilanza, con modalità blended learning, ovvero una modalità di erogazione della didattica che prevede l'affiancamento di una piattaforma tecnologica alla didattica tradizionale in presenza, accreditata sperimentalmente dal Sistema Regionale ECM (Educazione Continua in Medicina). Hanno aderito alla Community 156 infermieri, selezionati in ingresso attraverso un questionario di misurazione delle competenze tecnologiche e di questi 22 hanno completato il percorso e partecipato alla valutazione finale; tale percentuale è accettabile, anche in considerazione del carattere innovativo del percorso formativo e della tipologia di valutazione finale prevista, nonché in linea con gli studi di letteratura che considerano valida una percentuale di partecipazione del 10 – 15% (es. Wenger, McDermott e Snyder, 2002). L’esperienza formativa è stata valutata in termini di efficacia attraverso un’analisi quali – quantitativa delle interazioni on line tra i partecipanti con l’obiettivo di valutare se una community 2.0 può essere uno strumento efficace di apprendimento collaborativo ( “modello delle interazioni efficaci” di Calvani, Fini, Molino e Ranieri, 2007).I risultatiL’analisi dei dati di reportistica (o “dati di partecipazione”) ha fornito i seguenti risultati: si è sviluppato un clima di lavoro positivo, un contesto educativo non competitivo, orientato cioè alla fiducia e al sostegno reciproco, nonché al confronto e allo scambio di esperienze professionali Tale risultato si collega con l’attenzione data - durante la fase di progettazione dell’ambiente didattico della Community 2.0 - al concetto di “presenza sociale”: si tratta della creazione di “spazi specifici in cui i membri della comunità sono significativamente connessi a livello interpersonale prima di avviare i processi di natura cognitiva” (Beuchot & Bullen, 2005). In particolare, si evince che: - i temi più rappresentati e “partecipati” sono stati quelli inerenti la professione infermieristica, ad esempio competenze, identità professionale, modelli assistenziali, relazioni con altre figure professionali, es. medici e OSS. - i 3 project work – elaborati finali di gruppo o individuali - sono stati redatti in forma collaborativa nella maggior parte dei casi, e sin dall’attivazione della relativa area on line il numero degli accessi in piattaforma è notevolmente aumentato, in conseguenza dell’attualità e dell’interesse - la relazione tra gli accessi dei Tutor e quelli dei partecipanti sembra essere direttamente proporzionale I processi collaborativi sono stati indagati attraverso una valutazione inter-soggettiva, da cui è emerso un uso efficace dello strumento Community Infermieri 2.0 per l’apprendimento collaborativo. In particolare, l’analisi ha utilizzato sia dati di tipo quantitativo (i dati di reportistica e il numero di connessioni tra i partecipanti) sia dati qualitativi (qualità dei messaggi postati in un’area specifica, quella dei Project Work), che hanno fornito indicatori applicabili e misurabili, quali ad esempio l’indicatore di coesione, l’indicatore di partecipazione, ecc. Il modello di valutazione utilizzato ha consentito di individuare aree con efficacia inferiore, pari o superiore rispetto alle medie di altri gruppi registrate in letteratura. Sono risultati particolarmente efficaci i processi inerenti: > la gestione dei conflitti > la comunicazione sui temi professionali (scambio di documenti e resoconto di prassi) e su aspetti interpersonali messaggi di rinforzo e gratificazione).Indicazioni per la praticaDall’esperienza siciliana e dalla letteratura è possibile trarre alcune riflessioni e indicazioni operative: 1) La partecipazione a una Community richiede la costruzione di specifiche condizioni di partenza: ad esempio, differenze marcate tra i partecipanti in termini di competenze, motivazione, capacità meta cognitive possono influenzare negativamente il processo collaborativo; diventa perciò necessaria una valutazione iniziale (Calvani, 2005) 2) Oggetto di valutazione in ingresso dovrebbero essere anche alcune condizioni quali: capacità di dare/ricevere feedback, sapere negoziare, saper risolvere in maniera collaborativa i problemi, utilizzare uno stile di leadership partecipativo, ecc. (Romano, Trentin, 2008) 3) L’apprendimento professionale on line deve prevedere una integrazione tra l’e-learning (formale e informale) e la formazione in presenza, progettando soluzioni tecnologiche in base alla tipologia professionale e alla natura delle competenze da sviluppare (Cascio, Botta, Anzaldi, 2013) In sintesi possiamo dire che l’efficacia di un’iniziativa formativa per utenti professionisti attraverso l’e learning dipende in egual misura dall’interesse per il tema e dalla capacità dell’utente di gestire / soddisfare le proprie esigenze di apprendimento (all’occorrenza anche in maniera autonoma e applicare le competenze apprese nel proprio contesto lavorativo).Metodi e strumentiPer quanto riguarda l’esperienza formativa, per favorire realmente l’apprendimento collaborativo e la partecipazione alle attività in rete, la predisposizione dell’ambiente virtuale ha previsto una struttura con strumenti e processi ad hoc: la Community aveva a disposizione un Forum a contenuto tematico e “ricreativo”, articolato in 4 diverse aree, con attività e obiettivi diversificati: Forum dei Forum (per il confronto e il dibattito sui problemi professionali) Camera Cafè (per lo scambio delle “opinioni in libertà”) L’angolo del Babbìo (o dello scherzo, con vignette) Project Work (con gli elaborati finali individuali o di gruppo). La Community era inoltre corredata da: 1) manuale utente 2) tutoring per gli aspetti di contenuto 3) help desk tecnico Per quanto riguarda la valutazione dell’esperienza in termini di efficacia dei processi collaborativi innescati, le “interazioni in rete” cioè le connessioni/interazioni tra i partecipanti (secondo il modello di Calvani, Fini, Molino e Ranieri, 2007) sono state analizzate qualitativamente/quantitativamente e integrate con la valutazione dei project work.ConclusioniL'esperienza Community Infermieri 2.0 realizzata dal Cefpas, si inserisce in quel processo inarrestabile di trasformazione delle modalità di apprendimento e collaborazione avviato con l'avvento del web 2.0 e delle tecnologie ad esso associate. In particolare, grazie a queste nuove modalità di apprendimento, gli utenti diventano fruitori e costruttori attivi della conoscenza, in un'ottica di scambio e interazione con il gruppo che fa di una piattaforma di apprendimento in rete non solo un ambiente di formazione e aggiornamento ma uno spazio comunicativo e sociale che facilita l'empowerment dei soggetti e le relazioni umane. Riferimenti bibliograficiBenigno, V., & Chifari, A. (2007). Strategie per promuovere la presenza sociale in gruppi di apprendimento online. TD Tecnologie Didattiche, 42(3), 40-50. doi: 10.17471/2499-4324/378 Calvani, A. (2005). Rete, comunità e conoscenza: costruire e gestire dinamiche collaborative. Trento, IT: Edizioni Erickson Calvani, A., Fini, A., Molino, M., & Ranieri, M. (2007). Gruppi collaborativi online: come valutare interazioni ef?caci. Je-LKS - Journal of e-Learning and Knowledge Society, 3(3), 93-102. Cascio, M. I., Botta, V. C., & Anzaldi, V. E. (2013). The role of self efficacy and internal locus of control in online learning. Je-LKS - Journal of e-Learning and Knowledge Society, 9(3), 95- 106. Retrieved from http://www.je-lks.org/ojs/ index.php/Je-LKS_EN/article/view/789 Lowick J. (2001), Design of collaborative learning environments, Computers in human behavior, 507-516 Romano, G., & Trentin, G. (2008). Valutare gli effetti dell’apprendimento informale prodotto nelle comunità professionali online. Come misurare le performance di una comunità professionale online e valutare il relativo ambiente virtuale comunitario. TD Tecnologie Didattiche, 16(2), 57-61. doi:10.17471/2499-4324/345 Wenger, E., McDermott, R., & Snyder, W.M. (2002). Cultivating Communities of Practice. Boston, MA: Harvard Business School Press. Trad. It. (2007) E. Wenger, McDermott R., & Snyder W.M., (2007). Coltivare comunità di pratica. Prospettive ed esperienze di gestione della conoscenza. Milano, IT: Guerini DOWNLOAD & LINKCommunity Infermieri 2.0: un'opportunità per l'apprendimento collaborativo in retePregi e difetti del Web 2.0: cosa ne pensano i professionisti della salute?TAG ARTICOLOAPPRENDIMENTO COOPERATIVO; PROCESSI DI COMUNICAZIONE; VALUTAZIONE;