Epidemia, Infodemia, Fase due... e la Promozione della salute?Una ricerca rapida di letteratura per riflettere sull'enorme importanza della promozione della salute in tempo di crisia cura di Antonella Bena e Marina Penasso, DorsPubblicato il 26 Maggio 2020Aggiornato il 24 Settembre 2020Sintesi di studi/reviewIn questi giorni siamo finalmente entrati nel pieno della fase 2 della pandemia da Sars-Cov2. La rapida e continua evoluzione dei problemi legati al covid-19 e la rilevanza per la vita delle persone delle misure che sono state e dovranno essere messe in atto per controllarli, rischiano di alimentare la percezione generale che i sistemi sanitari fatichino a controllare la pandemia. Molte delle misure cardine per proteggere cittadini e lavoratori dall’infezione sono basate sul cambiamento di comportamenti. Lavare le mani, indossare mascherine e guanti, mantenere la distanza fisica, evitare assembramenti, adottare correttamente i dispositivi di protezione sono tutte forme di comportamento umano. È necessario sostenere tali misure affiancando alla minaccia di sanzioni, azioni per sostenere le persone e le comunità ad esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. È necessario che la gente si riappropri della capacità di controllare la propria salute, proteggersi contro la malattia, combatterne le conseguenze. Tra le condizioni necessarie per sostenere la fase 2, l’OMS individua il pieno coinvolgimento delle comunità. Per mantenere bassi i livelli di diffusione del virus, in attesa del vaccino, occorre urgentemente attivare azioni che la promozione della salute conosce bene perché rappresentano il cuore delle sue competenze. La promozione della salute può contribuire ad affrontare la pandemia a diversi livelli: favorendo il cambiamento a livello individuale, tenendo conto dei diversi livelli di alfabetizzazione sanitaria e ponendo attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili; agendo a livello comunitario, sostenendo le autorità e le organizzazioni locali nella ricerca delle soluzioni più adeguate a prevenire la trasmissione del virus e ad affrontare i bisogni specifici; informando le politiche che coinvolgono la popolazione. Favorire il cambiamento a livello individuale Cambiare il comportamento delle persone non è facile: le strategie messe in campo non possono limitarsi ad informare sui rischi, a maggior ragione se si considera che l’attuale stato di infodemia crea confusione e favorisce la circolazione di notizie false. Affinché le informazioni siano utili non devono solo essere disponibili, ma anche comprese, accettate e applicate. Ma oltre un terzo della popolazione mondiale ha difficoltà a trovare, comprendere, valutare e utilizzare le informazioni necessarie per gestire la propria salute. La risposta alla pandemia inoltre dovrebbe essere guardata attraverso le lenti dell’equità, ponendo attenzione ai gruppi più vulnerabili (anziani, migranti, carcerati, persone con disabilità). Okan et al. (The Conversation, 2020) forniscono le seguenti raccomandazioni per tenere conto dell'alfabetizzazione sanitaria quando si comunica sul CoV-2: fornire informazioni in modo comprensibile, riconoscendo che le persone e i gruppi con scarsa conoscenza della salute potrebbero aver bisogno di maggiori spiegazioni e di diversi formati di comunicazione come animazioni che spieghino il virus, la malattia, la sua trasmissione e le misure protettive; spiegare la situazione in modo trasparente e chiarire ripetutamente gli obiettivi prioritari, per preparare le persone al fatto che gli interventi e le raccomandazioni potrebbero cambiare quando arrivano nuove prove e gli scenari devono essere adattati; comunicare nuove prove e informazioni senza temere di correggere messaggi e dichiarazioni precedenti, se necessario; evitare di incolpare, ma invece rafforzare la responsabilità beninformata dell'individuo mentre si mostra solidale con i gruppi di popolazione vulnerabili. I promotori della salute conoscono bene le strategie da usare per sostenere le persone al cambiamento. È urgente e necessario farvi ricorso per concorrere a mantenere bassi i livelli di diffusione del virus. Attingendo a principi di cambiamento di comportamento ampiamente accettati, Michie et al (BMJ opinion, 2020) forniscono le seguenti raccomandazioni per ridurre la trasmissione di COVID-19 nella popolazione: motivare le persone ad adottare un comportamento preventivo presentando loro una logica chiara, preferibilmente sotto forma di un modello mentale del processo di trasmissione; creare norme sociali che incoraggino il comportamento preventivo, attraverso campagne mirate all'identità personale delle persone e facendo sì che le persone si scambino feedback; creare il giusto livello e tipo di emozione associando avvertenze sulla salute a consigli concreti per un'azione protettiva; dare consigli su come i comportamenti a rischio possono essere sostituiti da comportamenti più efficaci, piuttosto che chiedere semplicemente di fermarli; semplificare il comportamento, ad esempio costruendolo con routine già esistenti o usando delle sollecitazioni. Sostenere organizzazioni e comunità Le comunità devono essere fortemente coinvolte nella risposta all’epidemia di COVID-19: è importante sia per ridurre la resistenza ai cambiamenti imposti dai governi sia per mantenere le misure di prevenzione. Tra gli attrezzi di lavoro della promozione della salute vi sono quelli utili per sostenere organizzazioni e comunità ad aumentare il controllo sui determinanti della salute. La Carta di Ottawa sottolinea l'importanza di lavorare con le comunità, sostenendole nella valutazione dei bisogni, nella definizione delle priorità, nella pianificazione congiunta, nello sviluppo delle capacità, nel rafforzamento dei partenariati locali, nel lavoro intersettoriale, nel miglioramento della partecipazione pubblica e del sostegno sociale. Tutte queste attività mirano a creare comunità forti, in cui individui e organizzazioni applicano le loro capacità e risorse negli sforzi collettivi per affrontare le priorità di salute e soddisfare i rispettivi bisogni. I promotori della salute possono sostenere le comunità locali, partendo dai loro punti di forza e dalle capacità esistenti, per trovare nuove forme di sviluppo (cambiamenti dell'ambiente fisico, della struttura organizzativa, dell'amministrazione e persino della gestione) e rafforzare la resilienza. Deve essere messo in atto uno sforzo comunitario proattivo che porti molti stakeholder locali al tavolo. Informare le politiche Le pandemie - e le conseguenti decisioni governative che vengono prese per contrastarle - influenzano e sono influenzate da determinanti sociali, economici e politici. L’epidemia aumenta le disuguaglianze. È certamente vero che Covid-19 genera lutti ovunque, in Italia in particolare tra gli anziani, e che tutti questi lutti devono essere egualmente pianti. Non è però vero che, a parità di età, i vari gruppi sociali siano esposti nella stessa misura all’epidemia e siano ugualmente vulnerabili alle sue conseguenze più letali. Le classi sociali più basse sono più esposte al coronavirus e ne subiscono le conseguenze più gravi. Occorre cambiare le nostre strategie di sanità pubblica, investendo maggiormente sul territorio. Il luogo dove l’epidemia si propaga e dove si gioca il suo controllo, oggi e, sempre di più, domani è il territorio. I medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in una toccante lettera inviata al NEJM Catalyst nel pieno dell’epidemia affermavano: “I sistemi sanitari occidentali, progettati con un approccio alle cure centrato sul paziente, non sono adeguati ad affrontare la pandemia in corso e devono essere riconvertiti verso un approccio centrato sulla comunità. Le soluzioni di cui abbiamo bisogno riguardano l’intera popolazione non solo gli ospedali”. Occorre lavorare in modo collaborativo e intersettoriale. La prevenzione e il trattamento delle malattie infettive richiedono risposte cliniche e sociali (si pensi all’importanza delle misure cosiddette non-farmacologiche in questa fase della pandemia). Dobbiamo lavorare in collaborazione con squadre di sorveglianza sanitaria, epidemiologi, esperti in salute ambientale, igienisti, infettivologi, virologi, medici di base, infermieri, assistenti sociali, sociologi, psicologi, responsabili delle politiche sanitarie, pianificatori sanitari, geografi sanitari e molti altri. I promotori della salute devono lavorare affinché le politiche attraverso le quali i governi affrontano, prevengono, trattano, riducono la trasmissione del virus, siano attuate rispettando principi di equità e di giustizia sociale. È infine necessario mantenere e sviluppare ulteriormente le attività di promozione della salute su tematiche non legate al COVID-19. C’è un rischio reale che la morbilità e la mortalità dovute a problemi di salute non legati alla pandemia aumentino significativamente. Le attività di promozione di stili di vita salutari (corretta alimentazione, adeguati livelli di attività fisica, prevenzione del consumo di alcool e fumo di sigaretta, ecc.), le vaccinazioni, i programmi di screening, i programmi con le scuole devono essere mantenuti seguendo il sistema a doppio binario raccomandato dall’OMS. Devono essere ulteriormente potenziati e sviluppati i programmi dedicati ad affrontare lo stress, la salute mentale e la violenza domestica. La promozione della salute non è un utile esercizio che i paesi ricchi si possono permettere in tempi normali ma uno strumento importante per sostenere individui, comunità e società ad affrontare un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Bibliografia ECDC. (2014). Transferability of Health Promotion and Health Education Approaches between Non-communicable and Communicable Diseases. European Centre for Disease Prevention and Control, Stockholm G. Laverack. The Role of Health Promotion in Disease Outbreaks and Health Emergencies. Societies 2017, 7, 2. Kickbusch I, Reddy KS. Community matters - why outbreak responses need to integrate health promotion. Glob Health Promot. 2016 Mar;23(1):75-8. Kickbusch I, Sakellarides C. Flu City--Smart City: applying health promotion principles to a pandemic threat. Health Promot Int. 2006 Jun;21(2):85-7. PubMed PMID: 16714297. McQueen D. V.(2015) Health promotion applied to infectious diseases. Global Health Promotion, 22, 3. Smith JA, Judd J. COVID-19: Vulnerability and the power of privilege in a pandemic. Health Promot J Austr. 2020 Apr;31(2):158-160. Van den Broucke S. Why health promotion matters to the COVID-19 pandemic, and vice versa. Health Promot Int. 2020 Apr 16. 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