La diffusione mondiale del COVID-19 è stata accompagnata da un'ondata di disinformazione che sta minando le risposte politiche e amplificando la sfiducia e la preoccupazione tra i cittadini. In tutto il mondo, i governi stanno facendo leva sulla comunicazione pubblica per contrastare la disinformazione e sostenere le politiche. Una comunicazione pubblica efficace si basa sui principi dell' open government, in particolare sulla trasparenza, per stabilire un rapporto di fiducia con i destinatari.
Una sfida importante per gli operatori della sanità pubblica è quella di fornire messaggi chiari e coerenti che possano essere compresi da diversi tipi di pubblico, compresi i gruppi vulnerabili come le donne incinte e i bambini che sono spesso dimenticati in questo processo. Lo studio confronta e analizza i processi di sviluppo dei prodotti di comunicazione della salute per le donne incinte in Madagascar e per i bambini delle scuole elementari in Giappone durante la pandemia di COVID-19. Nonostante i diversi contesti socioeconomicisi sono individuate strategie comuni per lo sviluppo di materiali di comunicazioneefficaci durante una crisi sanitaria.
Dors ha tradotto la Fact Sheet del network SHE (Schools for Health in Europe) che offre una panoramica europea delle attuali evidenze sull'health literacy sviluppata nel setting scolastico e descrive l'importante interconnessione tra salute, educazione e competenze di health literacy per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti in età scolare.
Questo mese inauguriamo un ciclo di interviste ad autori e autrici dell'Osservatorio Impatto Covid-19 piemontese per diffondere e rendere accessibili, anche alla comunità non scientifica, i risultati dei loro lavori.
Il 3 agosto scorso sono stati presentati i primi risultati dell'indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 realizzata dal Ministero della Salute e l'Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana.
Dors pubblica, a corredo del documento con i risultati provvisori dell'indagine, il commento del Professor Giuseppe Costa del Servizio di Epidemiologia dell'ASL TO relativo ai dati piemontesi.
Monitorare le conversazioni sui social media è uno dei metodi più efficaci per intercettare in tempo reale i rumors, combattere la disinformazione e ridurre lo stigma relativi al Covid-19 individuando le azioni più efficaci per favorire l'accesso da parte delle persone a informazioni corrette e basate sull'evidenza scientifica.
Dalla riduzione del pendolarismo quotidiano alla trasformazione del nostro rapporto con il cibo, il Covid-19 sta già cambiando il nostro mondo - e, per certi versi, sembra destinato a migliorarlo.
Il Professore Lewis Dartnell dell'Università di Westminster riflette sui cambiamenti a lungo termine nelle nostre vite scaturiti dalla pandemia di Coronavirus.
La straordinaria diffusione della disinformazione durante la pandemia è stata e continua ad essere impressionante. E' riconosciuto, ormai da tempo, quanto una buona comunicazione e una buona salute viaggino di pari passo. E' necessario quindi, investire in interventi e strategie quali l'health literacy, utili a contrastare la cattiva informazione e a facilitare l'accesso a una comunicazione basata sulle evidenze.
Come promuovere la partecipazione giovanile anche ai tempi del lockdown? E’ possibile proseguire con i progetti già avviati con i ragazzi pur restando a casa? Benedetta Chiavegatti, assistente sanitaria del servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e responsabile del programma "Food Game" di Ats Città Metropolitana di Milano, ci racconta la sua esperienza in merito.
L’epidemia di COVID-19 ha dato il via, in modo rapidissimo, ad una delle più grandi campagne sul cambiamento dei comportamenti nella storia della comunicazione della salute. Quali approcci comunicativi sono stati utilizzati? Che cosa funziona e per chi? Una riflessione dal dipartimento di Marketing Sociale della Griffith University, Australia.
La rete piemontese di epidemiologia ha attivato un osservatorio per contribuire a fornire conoscenze per preparare e gestire gli sviluppi della pandemia Covid-19 in Piemonte.
Da chi ricevono le informazioni sul Covid - 19 i bambini? Come possiamo parlare con loro della situazione attuale? Quali bisogni informativi hanno i più piccoli? E' sufficiente dire loro di stare a casa e lavarsi le mani? Uno recente studio della Edge Hill University, sollecita la riflessione su questo tema.
La gigantesca mole di informazioni sul Covid 19 che da qualche mese a questa parte accompagna le nostre giornate rappresenta un evento senza precedenti nella storia della comunicazione pubblica.
Dall'emergere dell'epidemia e lungo tutto il suo sviluppo, la necessità di fornire alla popolazione informazioni chiare, validate e oneste si è fatta sempre più evidente, così come è stato espresso nell’editoriale pubblicato a febbraioscorso sul Lancet che si concludeva così: “E’ possibile che non ci sia un modo di prevenire il Covid 19 in questo mondo globalizzato, ma un'informazione corretta e verificata rappresenta sicuramente la più efficace prevenzione contro la malattia del panico”.
Bere acqua bollente distrugge il virus? Mangiare aglio previene l’infezione da Covid 19?A tutti noi sarà successo in queste settimane di leggere notizie come queste. Come difendersi dalla disinformazione? Come evitare di contribuire all'infodemia?
Il ruolo e l'importanza dell'health literacy non sono mai stati così evidenti come nel momento storico che stiamo vivendo.
Tra infodemia, fake news, complottismo, dati epidemiologici giornalieri, vademecum comportamentali, la "capacità di accedere, comprendere, valutare e utilizzare le informazioni di salute" rappresenta una competenza necessaria e fondamentale per sapersi muovere nell'attuale spazio comunicativo, un universo complesso, magmatico e spesso disorientante.
EuroHealnet (EHN) pubblica sul sito alcune interessanti riflessioni, supportate da evidenze scientifiche, sulle sfide attuali che la pandemia da COVID19 sta costringendo i sistemi sanitari dei vari paesi ad affrontare soprattutto in termini di disuguaglianze sociali. EHN inoltre suggerisce di cominciare non solo a ipotizzare delle strategie per tutte le sfide che ancora ci aspettano sul medio e lungo termine, ma di cominciare a fare qualcosa di concreto fin da subito e coinvolgendo le varie communities: Proteggere la salute dei cittadini è una responsabilità di tutti.
Scarica la traduzione Italiana a cura di Dors
Il Direttore Generale dell'OMS ha dichiarato che rispetto al nuovo Coronavirus "Non stiamo combattendo solo un'epidemia, stiamo combattando anche un'infodemia".
In questa situazione di sovraffollamento informativo diventa sempre più complicato rintracciare fonti affidabili e credibili ed evitare di inciampare in notizie non sottoposte a verifiche o addirittura in vere e proprie fake news.
Gli ospedali sono considerati ambienti ad alto tasso di criticità comunicativa. Le persone che abitano questi spazi hanno interessi, bisogni e capacità di orientamento molto differenti tra loro. Per queste ragioni, la comunicazione visiva assume un'importanza strategica. Il manuale recensito questo mese descrive le caratteristiche peculiari dello spazio-ospedale e le strategie comunicative per renderlo un ambiente accessibile, comprensibile, inclusivo e responsivo.
Dors traduce con l'autorizzazione della IUHPE, il Position Statement sull'Health Literacy, una vera e propria chiamata all'azione per chi si occupa di promozione della salute.
Per contrastare la disinformazione e la cattiva comunicazione è necessario fare riferimento a fonti informative accreditate e scientificamente attendibili. Dors propone una lista di risorse e documenti in cui reperire corrette e aggiornate evidenze sul tema