Sintesi di studi/review

 

Vaccinazione anti-covid 19 per le persone con gravi problemi di salute mentale: una priorità di salute pubblica

Le persone con problemi gravi di salute mentale hanno un rischio maggiore di essere contagiati dal COVID-19 e hanno tassi di ospedalizzazione, morbilità e mortalità più alti, a causa di fattori sfavorevoli: la poli-assunzione farmacologica, le precarie condizioni generali di salute, le malattie fisiche concomitanti, il ridotto accesso alle cure sanitarie, e gli aspetti inerenti l'ambiente e lo stile di vita come ad esempio basso livello socio-economico, sovraffollamento abitativo, fumo, obesità (cfr. tabella all’interno dell’articolo Barriers and Enablers to Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) Access for People With Serious Mental Illness (SMI)).


Alla luce di queste caratteristiche di vulnerabilità è importante che queste persone diventino un gruppo prioritario rispetto alla somministrazione di un vaccino anti Covid. Gli autori dell'articolo evidenziano chiaramente che il rischio aumentato di esiti gravi a seguito di un'infezione da Covid 19 e la presenza di barriere strutturali inerenti l'accesso al vaccino creano il "dovere etico" del dare priorità alle persone con patologie psichiatriche gravi, al pari di altre categorie fragili come gli anziani e le persone affette da malattie cronico-degenerative o da gravi problemi di salute fisica, in linea con le indicazioni della statunitense National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (Framework For Equitable Allocation Of COVID-19 Vaccine, december 2020).


 


Adolescenti e covid: come prevenire e curare l’ansia e la depressione

Come stanno i ragazzi e le ragazze in epoca di pandemia? Adolescenti e preadolescenti in questo periodo di isolamento forzato e di pressione psicologica sono più preda di depressione, ansia e sono anche più esposti alla violenza domestica. Gli esperti di salute mentale hanno registrato  tassi di depressione e suicidio in aumento fra i giovani. Nell’articolo vengono descritti i dati e i risultati delle principali ricerche e degli studi che si sono occupati del fenomeno nell’ultimo periodo e vengono fornite alcune raccomandazioni, evinte dalla letteratura scientifica internazionale, per migliorare la salute mentale degli adolescenti.


Suggerimenti per la comunicazione delle prove di efficacia

Ciò che si chiede alla letteratura scientifica è affidabilità, onestà, competenza.  Le evidenze scientifiche devono essere presentate in forma accessibile, comprensibile, utile e valutabile. Evitare certezze ingiustificate e presentazioni di parte, utilizzare narrazioni chiare; sforzarsi di informare e non di persuadere.


Le strategie di prevenzione basate sull’empowerment sono in grado di contrastare il fumo di tabacco?

Il concetto di empowerment per la salute non è stato fino ad ora reso sufficientemente operativo: è il momento di fare il punto. Presentiamo una sintesi di una revisione sistematica di letteratura realizzata da un gruppo di ricercatori italiani e recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Global Health Promotion.


Gli effetti della pandemia sulle persone anziane: isolamento e “ageismo”.

Durante la pandemia di COVID-19, le persone anziane hanno dovuto fare i conti con le conseguenze derivanti dall’isolamento e dall’emarginazione di cui sono stati oggetto in maniera diffusa. Molti studi e ricerche hanno indagato il fenomeno, elaborando delle raccomandazioni, inerenti interventi mirati, con l’obiettivo di facilitare la loro inclusione.


Il dilemma delle pubblicazioni scientifiche al tempo della pandemia

La pandemia da Sars Cov 2 ha avuto come conseguenza, tra le tante nefaste, anche una vasta produzione di articoli scientifici che non hanno seguito il lungo e articolato iter delle normali pubblicazioni su riviste tradizionali, ma sono stati diffusi su repository in modalità preprint, ovvero non sottoposti al processo di peer review  e messi immediatamente a disposizione della comunità scientifica.


Investire nella salute di mamme e bambini per costruire società resilienti.

Nella fase post pandemia da COVID-19, sarà necessario reinvestire nella salute materna, neonatale e infantile, come suggerisce un articolo pubblicato su Lancet Public Health. Dors ne propone una sintesi.


L'impatto della pandemia di covid 19 sui bambini: focus sugli aspetti psicosociali

La letteratura medica rileva che i bambini sono meno suscettibili al covid 19, ma è su di essi che la pandemia impatta in maniera più pesante, in particolare a livello psicosociale. Restare chiusi in casa o in istituto/comunità a causa della quarantena rappresenta un "carico psicologico" pari alle sofferenze fisiche causate dal virus. La chiusura delle scuole, la mancanza di attività all'esterno, la modifica anomala di abitudini legate all'alimentazione e al sonno possono compromettere normale stile di vita ed essere potenziale fonte di stress, irritabilità, noia, e varie manifestazioni neuro-psichiatriche. L'incidenza della violenza domestica, degli abusi infantili, dei contenuti on line "adulterati" è in aumento. I figli di genitori single e di operatori sanitari hanno problematiche specifiche. I bambini delle comunità discriminate/emarginate sono particolarmente sensibili al contagio e possono soffrire per l'aggravarsi di conseguenze indirette, quali il lavoro minorile, la tratta di minori, il matrimonio "precoce", lo sfruttamento sessuale, la morte, ecc. Genitori, pediatri, psicologi, operatori sociali, personale ospedaliero, associazioni e ong, istituzioni possono avere un ruolo importante nel ridurre gli effetti psicosociali che l'infezione di covid 19 comporta per i bambini e i preadolescenti. Gli autori dell'articolo concludono con la seguente raccomandazione: è prioritario fornire i servizi basilari, garantire sicurezza sociale e cure mediche, ridurre le disuguaglianze educative tra i bambini appartenenti a strati diversi della società.



Impact of COVID -19 on children: special focus on the psychosocial aspect. Ghosh R, Dubey MJ, Chatterjee S, Dubey S. Minerva Pediatr. 2020 Jun;72(3):226-235. Review.


 


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Depressione e rabbia come conseguenze della pandemia

La Fondazione lombarda Soleterre sta seguendo 91 persone, beneficiarie del Fondo Nazionale per il supporto psicologico Covid-19: ex pazienti, operatori sanitari impegnati nella prima linea, persone che hanno perso un familiare, persone che hanno perso il lavoro o la casa a causa della pandemia, donne che durante il lockdown hanno visto esplodere episodi di violenza domestica.  Tra i sintomi "trasversali" di disagio psicologico  piu' comuni emersi ci sono depressione (il 23% in misura moderata e il 40% in misura grave); ansia (il 37% in misura moderata e il 32% in misura grave); rabbia (il 25% in misura moderata e il 23% in misura grave); alterazioni del sonno (il 17% in misura moderata e il 22% in misura grave) e uso di sostanze (37% in misura grave).


Il presidente della Fondazione avverte: “Si potrebbe ipotizzare, come inizia ad emergere in letteratura, una sindrome da stress Covid-19 caratterizzata da effetti duraturi del trauma relazionale che si riattiva ad ogni ondata in cui il virus riprende forza e trasforma radicalmente il mondo in cui tutti noi viviamo. Dai primi dati emersi un terzo dei pazienti mostra disturbi da stress post traumatico gravi o molto gravi che significa vivere con ricorrenti e involontari ricordi spiacevoli dell'evento traumatico, che spesso non lasciano dormire la notte, che agiscono come se l'evento traumatico si stesse ripresentando. Tali sintomi minacciano la concentrazione e attivano sensi di colpa che si dirigono su se' o sugli altri. Il tutto con un persistente stato emotivo negativo”.


La salute mentale degli operatori sanitari durante la pandemia COVID-19: una revisione sistematica

Sebbene lo studio abbia rilevato che i disturbi psicologici siano prevalenti negli operatori sanitari in ambienti alle prese con una malattia altamente infettiva, la maggior parte di loro lavora in reparti isolati senza ricevere una formazione adeguata per migliorare la propria salute mentale. Pertanto, è urgentemente necessaria un'assistenza psicologica regolare per affrontare queste esigenze.


Al fine di ridurre al minimo il disagio mentale e le preoccupazioni degli operatori sanitari, sono proposti alcuni interventi.


Queste soluzioni non solo potrebbero essere utili nell'affrontare la pandemia di SARS-CoV-2, ma potrebbero anche essere prese in considerazione per i potenziali focolai futuri di malattie infettive.


Gli interventi acquisiti dalla revisione della letteratura:


Interventi di supporto - fornire supporto agli operatori sanitari principalmente attraverso familiari, governo, società / comunità, organizzazioni  e colleghi e supervisori; fornire un sistema di supporto tra pari; assegnazione di équipe professionali di psicoterapia;


dedicare attenzione alle opinioni e alle idee del personale su varie questioni relative a SARS-CoV-2 tramite una serie di canali di input e feedback; fornitura del supporto per bisogni emotivi e psicologici; fornitura di servizi psicologici online, nonché interventi per crisi psicologiche face to face; essere sicuri di ricevere tempestivamente cure e cure per i propri familiari infetti.


Interventi di incoraggiamento e motivazione  - riconoscendo gli sforzi del personale sanitario da parte dei dirigenti ospedalieri, del governo e della società; attivare il senso di responsabilità e di intenti e risvegliare lo spirito di attività degli stessi da parte di dirigenti e supervisori; incoraggiare gli operatori sanitari a impegnarsi in tecniche di rilassamento come yoga, meditazione e altre tecniche; fornire la visita dei terapisti per curare le loro sofferenze psicologiche e frustrazioni.


Interventi protettivi - questi interventi includono: fornitura di dispositivi di protezione adeguati ed efficaci; affrontare le esigenze fisiche degli operatori sanitari come l'accesso a pasti sani e idratazione, considerando pause di riposo regolari; progettare un luogo sicuro per il loro riposo; considerare orari di lavoro più brevi e turni a rotazione soprattutto per coloro che lavorano in reparti ad alto rischio; alloggio per il personale che lavora in aree ad alto rischio e per coloro che effettuano turni rapidi che non vivono nelle immediate vicinanze dell'ospedale; fornire sostegno per le esigenze di custodia dei bambini; invio di squadre mediche da altre aree con un numero inferiore di pazienti; continuare a monitorare e controllare il benessere fisico e mentale degli operatori sanitari; identificare il personale che è esaurito o ha disagio psicologico.


Interventi educativi e formativi - fornire educazione psicologica e sulla salute mentale online tramite programmi di comunicazione; sviluppare e pubblicare le linee guida pertinenti, libri, manuali, direttive e documenti, articoli / video educativi online; fornitura della gestione dello stress da incidente critico; addestramento alla consapevolezza; formazione all'assertività; formazione alla consapevolezza di sé; e formazione sulla protezione. Utilizzo della piattaforma tecnologica e dei servizi online In queste situazioni critiche in cui i contatti faccia a faccia aumentano il rischio di trasmissione di infezioni. La maggior parte degli interventi di supporto, educativi e psicologici nella pandemia di SARS-CoV-2 vengono eseguiti utilizzando Internet e strumenti online


Uso della piattaforma tecnologica e dei servizi online -  in questa situazione critica, anche la tecnologia della telemedicina può essere applicata per ridurre le visite non necessarie, diminuire il rischio di infezione degli operatori sanitari, ridurre il loro carico di lavoro e ottimizzare il loro tempo per assistere i pazienti con condizioni acute. Questa tecnologia è implementata utilizzando piattaforme di videoconferenza, Hotline / Telefono, social media e telefoni cellulari. Le piattaforme di videoconferenza come Zoom possono essere utilizzate per consigliare, istruire e controllare la trasmissione delle malattie. Inoltre, la hotline, i social media e gli smartphone possono essere presi in considerazione per la consulenza. Una delle tecnologie pratiche che possono essere utilizzate per ridurre al minimo la pressione lavorativa del personale sanitario è la mHealth (mobile health). Questa tecnologia viene utilizzata per le notifiche e il promemoria,l’ educazione alla salute mentale online e la consulenza psicologica. La tecnologia di intelligenza artificiale è un'altra tecnologia che può essere applicata in queste circostanze. Questa tecnologia può essere utilizzata per riconoscere le persone e il personale medico in pericolo di suicidio o altre crisi. Il programma AI Tree Holes Rescue con la valutazione dei messaggi psicologici in spazi come Tree Holes, può calcolare la possibilità di suicidio nelle persone e fornire gli allarmi necessari. Pertanto, queste tecnologie possono facilitare la fornitura di interventi psicologici agli operatori sanitari. È essenziale affrontare il benessere psicologico degli operatori sanitari e anche prendere in considerazione approcci per migliorare la loro salute mentale.


Vizheh M, Vizheh M, Qorbani M, Arzaghi SM, Muhidin S, Javanmard Z, Esmaeili M. The mental health of healthcare workers in the COVID-19 pandemic: A systematic review. J Diabetes Metab Disord. 2020 Oct 26:1-12. 


Proposte del NIHM per diffondere interventi efficaci per la salute mentale in tempo di pandemia
 

L'impatto creato dalla pandemia di covid 19 sulle strutture sociali ed economiche e sui sistemi sanitari sta avendo conseguenze pesanti per la salute mentale della popolazione, come già segnalava il Direttore Generale delle Nazioni Unite il 13 maggio, raccomandando 3 azioni chiave:
- adottare un approccio globale a livello di società per promuovere e proteggere la salute mentale
- assicurare la disponibilità diffusa e reale dei servizi di emergenza psichiatrica e di supporto psicosociale
- facilitare il recupero dalla pandemia sviluppando servizi di salute mentale efficaci ed efficienti nel futuro.


Ma tali raccomandazioni rischiano di restare inascoltate dai governi dei Paesi a basso e medio reddito in cui ad oggi il 90% circa delle persone con problemi di salute mentale non ricevono alcun tipo di intervento.


Quali soluzioni può fornire la ricerca?
Il NIHM - National Institute of Mental Health ha promosso e sostiene una rete di "hubs di ricerca" con l'obiettivo di affrontare i problemi dei Paesi a basso e medio reddito per favorire l'implementazione sostenibile ed evidence-based dei servizi di salute mentale. I cosiddetti “NIMH Scale-Up Hubs” sono interdisciplinari, comprendono persone con esperienze e competenze diversificate, impegnate nella ricerca sull'accessibilità, l'adozione, la qualità, i costi e l'efficacia dei servizi di salute mentale, attraverso l'aumento delle collaborazioni e degli apprendimenti condivisi, lo sviluppo di competenze locali di ricerca, la creazione di relazioni con gli stakeholder della comunità, le istituzioni e le associazioni locali.  


Gli Hubs hanno sviluppato e diffuso strategie creative e innovative per coinvolgere intere comunità nella realizzazione ed erogazione di programmi/interventi di promozione della salute mentale e prevenzione del disagio psichico rivolti all'intero ciclo di vita, con un'attenzione alle raccomandazioni delle Nazioni Unite, alle evidenze di efficacia, alla replicabilità/trasferibilità, e utilizzando vari canali/strumenti tra cui piattaforme digitali.



Ecco alcune esperienze in vari Paesi:



- in Pakistan  gli insegnanti stanno insegnando ai bimbi delle scuole primarie e secondarie a riconoscere e gestire problemi emozionali e comportamentali attraverso un programma educativo on line, integrato nel curriculum scolastico
-  In Uganda i genitori di bambini con problemi comportamentali stanno effettuando una formazione insieme agli operatori sanitari per costruire modalità comunicative e relazionali comuni
-  In India vengono realizzati interventi nel setting comunità per la prevenzione del suicidio tra studenti e giovani operai, in cui gli operatori sanitari vengono formati per riconoscere tempestivamente segnali di rischio e collaborare con i servizi locali di salute mentale 


-  In Tailandia viene effettuata una formazione per i professionisti impegnati nelle cure domiciliarie per aiutare i caregivers che si occupano di familiari over60 affetti da demenza, attraverso interventi di tipo psicologico, educativo, fisico


 Rahman A, Naslund JA, Betancourt TS, Black CJ, Bhan A, Byansi W, Chen H, Gaynes BN, Restrepo CG, Gouveia L, Hamdani SU, Marsch LA, Petersen I, Bahar OS, Shields-Zeeman L, Ssewamala F, Wainberg ML. The NIMH global mental health research community and COVID-19. Lancet Psychiatry. 2020 Oct;7(10):834-836. 


 


La violenza di genere confinata tra le pareti domestiche durante il lockdown

La pandemia Covid-19 ha avuto un profondo impatto sui nostri sistemi di vita e, più in generale, sull'organizzazione economica e politica del nostro Paese. La significativa perdita di vite umane, l'interruzione delle attività economiche, il blocco, sono una indubbia minaccia per il nostro benessere. Piuttosto importante è stato l'impatto del confino sulle famiglie e in modo marcato sulle donne, favorendo le forme più disparate di abuso. In questo scenario, la violenza di genere non si aggiunge alla lista degli effetti sulla vita, ma piuttosto esprime quella dimensione della vita - spesso lasciata nell'ombra - che riflette percorsi di uguaglianza soffocata e diritti spesso negati alle donne. In effetti, la violenza di genere è un'espressione della disuguaglianza tra donne e uomini resa chiara dall'epidemia di COVID-19. Pertanto, la lotta contro la violenza di genere rimane una sfida per il ventunesimo secolo. Il documento si propone di esplorare due questioni chiave: la disuguaglianza di genere e l'interconnessione tra la riproduzione e la sfera di produzione, concentrandosi sulle disuguaglianze e le vulnerabilità preesistenti nelle esperienze di vita delle donne.


MOFFA, G. & CHIRIVÌ, M. (2020). La violenza di genere confinata tra le pareti domestiche durante il lockdown. Culture e Studi del Sociale, 5 (2), 559-567.


 


L'impatto della quarantena e del distanziamento fisico sulla salute mentale

 La pandemia COVID-19 e le relative misure di contenimento - principalmente allontanamento e isolamento fisico - stanno avendo conseguenze dannose sulla salute mentale della popolazione generale in tutto il mondo. In particolare, la frustrazione, la solitudine e le preoccupazioni per il futuro sono reazioni comuni e rappresentano fattori di rischio ben noti per diversi disturbi mentali, tra cui ansia, disturbi affettivi e da stress post-traumatico. La stragrande maggioranza degli studi disponibili è stata condotta in Cina, dove è iniziata la pandemia. L'Italia è stata duramente colpita dalla pandemia e il contesto socio-culturale è completamente diverso dai paesi dell'Est. Pertanto, vi è la necessità di studi metodologicamente rigorosi volti a valutare l'impatto del COVID-19 e delle misure di quarantena sulla salute mentale della popolazione italiana. I risultat dello studioi aiuteranno a sviluppare interventi appropriati per la gestione delle conseguenze psicosociali della pandemia. La "sperimentazione COVID-IT-salute mentale" è una sperimentazione nazionale, multicentrica, trasversale, senza scopo di lucro, basata sulla popolazione che ha i seguenti obiettivi: a) valutare l'impatto della pandemia COVID-19 e delle sue misure di contenimento sulla salute mentale della popolazione italiana; b) identificare le principali aree a cui mirare con interventi di supporto a lungo termine per le diverse categorie di persone esposte alla pandemia. I dati saranno raccolti attraverso una piattaforma web utilizzando strumenti di valutazione convalidati. I partecipanti saranno suddivisi in quattro gruppi: a) Gruppo 1: gruppo di quarantena COVID-19. Questo gruppo include la popolazione generale che è messa in quarantena ma non isolata, cioè quelle non direttamente esposte al contagio né in contatto con individui positivi al COVID-19; b) Gruppo 2: gruppo positivi al COVID-19, che comprende persone isolate esposte direttamente / indirettamente al virus; c) Gruppo 3: gruppo di personale sanitario COVID-19, che comprende professionisti sanitari di prima e seconda linea; d) Gruppo 4 - COVID-19 salute mentale, che include gli utenti dei servizi di salute mentale e tutti coloro a cui era già stato diagnosticato un disturbo mentale. I servizi di salute mentale in tutto il mondo non sono ancora preparati a gestire le conseguenze a breve e lungo termine della pandemia. È necessario avere un quadro chiaro dell'impatto che questo nuovo fattore di stress avrà sulla salute mentale e sul benessere al fine di sviluppare e diffondere interventi appropriati per la popolazione generale e per gli altri gruppi a rischio.


Giallonardo V, Sampogna G, Del Vecchio V, et al. The Impact of Quarantine and Physical Distancing Following COVID-19 on Mental Health: Study Protocol of a Multicentric Italian Population Trial. Front Psychiatry. 2020;11:533. Published 2020 Jun 5. doi:10.3389/fpsyt.2020.00533


La "vittimizzazione secondaria" delle donne che subiscono violenza

L'articolo illustra la cosiddetta "vittimizzazione secondaria“, ovvero quelle situazione in cui le donne diventano vittima una seconda volta: nei tribunali, nei percorsi legali e sanitari, nella rappresentazione dei media, nel contesto sociale, nel giudizio delle scelte di vita. E sono questi ostacoli che vanno esaminati e superati, i nodi sciolti, affinché le donne vittime possano uscire in maniera più semplice dalla spirale della violenza maschile ed è su questi che si concentra il progetto biennale “Never Again”.


"Never again” è il progetto biennale, finanziato dalla Commissione europea, che prenderà il via il 25 novembre in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nato per iniziativa dell’Università Vanvitelli di Napoli – capofila -, vede la partecipazione di Alley-Oop Il Sole 24 Ore, Prodos Consulting, D.iRe-Donne in rete contro la violenza, l’associazione teatrale M.A.S.C. e Maschile Plurale, econ la partnership di molte istituzioni quali la presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari opportunità, la Scuola Superiore della Magistratura e il Consiglio Nazionale Forense.


Fonte: Chiara Di Cristofaro,Violenza di genere, perché le donne non devono più essere vittime due volte, Il Sole 24 Ore, 1 ottobre 2020


 


Il suicidio e la pandemia di covid19: quanto impatta la pandemia sul rischio suicidario? E quali strategie per arginare il fenomeno?

Il suicidio rappresenta un problema di sanità pubblica rilevante. Secondo l’IASP - International Association for Suicide Prevention, affiliata all’OMS: “Ogni anno il suicidio è tra le prime 20 principali cause di morte a livello globale per le persone di tutte le età, e la terza causa di morte tra i ragazzi di 15 – 19 anni. È responsabile di oltre 800.000 morti, il che equivale ad un suicidio ogni 40 secondi” .  L’attuale pandemia di covid19 rischia di impattare pesantemente sul fenomeno, e ci obbliga perciò a mantenere sempre alta l’attenzione alle conseguenze in termini di salute pubblica e a cercare strategie di protezione del benessere della comunità tutta.


Intersezione fra Covid-19 e salute mentale

Il 6 ottobre 2020, l'OMS ha pubblicato i risultati di un sondaggio sull'impatto del COVID-19 sui servizi mentali, neurologici e di uso di sostanze (MNS) in 130 Stati membri dell'OMS, prima della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre. Dai risultati si evince che la maggior parte dei paesi sta subendo un'interruzione dei servizi MNS, con il maggiore impatto sui servizi di prevenzione e promozione basati sulla comunità. I motivi dell'interruzione includevano un numero insufficiente o il reimpiego di operatori sanitari per la risposta al COVID-19 (nel 30% dei paesi), l'uso di strutture per la salute mentale come strutture di quarantena o trattamento COVID-19 (nel 19% dei paesi) e fornitura insufficiente dei dispositivi di protezione individuale (nel 28% dei paesi). Sebbene 116 (89%) paesi abbiano riferito che la salute mentale e il supporto psicologico facevano parte dei loro piani di risposta COVID-19 nazionali, solo il 17% ha affermato di aver impegnato ulteriori finanziamenti per questo. Questo rapporto arriva sulla scia di prove crescenti che la pandemia COVID-19 sta avendo effetti enormi sulla salute mentale e sul benessere delle popolazioni di tutto il mondo. Con una capacità di risposta apparentemente bassa, non è chiaro come il mondo affronterà questa incombente crisi della salute mentale.
Esempi storici mostrano l'impatto dannoso che eventi come una pandemia possono avere sulla salute mentale delle popolazioni colpite. Ad esempio, la ricerca di comunità colpite da focolai di malattia da virus Ebola (EVD) ha rivelato panico e ansia diffusi, depressione derivante dalla morte improvvisa di amici, parenti e colleghi e stigmatizzazione ed esclusione sociale dei sopravvissuti. Una meta-analisi ha rilevato che l'umore depresso, l'ansia, la memoria alterata e l'insonnia erano presenti nel 33-42% dei pazienti ricoverati in ospedale per sindrome respiratoria e che in alcuni casi questi effetti continuavano oltre il recupero.

Nel caso del COVID-19, gli interventi non farmaceutici (NPI), sebbene essenziali per arrestare la trasmissione del virus, hanno portato all'isolamento fisico, alla chiusura delle scuole (con effetti incalcolabili sullo sviluppo e al benessere dei bambini) e pr alcuni alla perdita del lavoro. L'abuso di sostanze, in particolare l'alcol, è in aumento. Prove emergenti suggeriscono che COVID-19 potrebbe anche avere conseguenze neurologiche dirette. E come per molte altre caratteristiche di questa pandemia, non tutte le persone sono state colpite allo stesso modo. Le interruzioni dei servizi MNS, come riportato dall'OMS, stanno colpendo in modo sproporzionato le persone con condizioni di salute mentale negative preesistenti, limitando l'accesso ai trattamenti essenziali e ai servizi di supporto. Le persone con lavori salariati hanno molte meno probabilità di essere colpite rispetto a quelle con lavori informali salariati giornalieri, che includono una parte sostanziale della forza lavoro nei paesi a basso reddito. I lavoratori in prima linea stanno vivendo un aumento del carico di lavoro e dei traumi, rendendoli suscettibili a stress, burnout, depressione e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).



Anche in circostanze normali, una buona salute mentale è fondamentale per il funzionamento della società. Durante una pandemia, tuttavia, può influire sul modo in cui rispondiamo e ci riprendiamo. Gli operatori sanitari sono essenziali per la risposta COVID-19 ma potrebbero dover lasciare la forza lavoro se la loro salute mentale non è protetta. La cattiva salute mentale può anche influenzare l'assorbimento di un vaccino e l'aderenza agli NPI, con alcune prove che suggeriscono che una cattiva salute mentale potrebbe aumentare la suscettibilità alle infezioni e alla trasmissione del virus. Ad esempio, uno studio in Sierra Leone ha scoperto che i comportamenti a rischio di EVD erano associati all'intensità dei sintomi della depressione, ai sintomi del PTSD e all'esposizione alla guerra. Le persone con demenza potrebbero essere ad alto rischio di esposizione a COVID-19 a causa della difficoltà nel ricordare le istruzioni e l'importanza del distanziamento fisico e dell'igiene delle mani. Il confinamento di persone con e senza malattie mentali negli istituti può aumentare il rischio di infezione, come testimoniato nelle strutture di assistenza a lungo termine e nelle carceri.



Anche prima del COVID-19, le condizioni di salute mentale erano prevalenti, rappresentando circa il 13% del carico globale di malattia. Tuttavia, il mondo era tristemente impreparato ad affrontare l'impatto sulla salute mentale di questa pandemia. Anni di investimenti insufficienti nella salute mentale, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, ci hanno resi vulnerabili. È noto che la nostra capacità di rispondere e riprenderci dalla pandemia COVID-19 richiederà lo sviluppo di vaccini e trattamenti efficaci e una stretta aderenza agli NPI. Meno noto è che per ridurre al minimo l'impatto della pandemia, dobbiamo anche affrontare le sostanziali esigenze di salute mentale non soddisfatte di intere società, con un focus sui più vulnerabili.
Il 6 ottobre 2020, l'OMS ha pubblicato i risultati di un sondaggio sull'impatto del COVID-19 sui servizi mentali, neurologici e di uso di sostanze (MNS) in 130 Stati membri dell'OMS, prima della Giornata mondiale della salute mentale il 10 ottobre. ha rivelato che la maggior parte dei paesi sta subendo un'interruzione dei servizi MNS, con il maggiore impatto sui servizi di prevenzione e promozione basati sulla comunità. I motivi dell'interruzione includevano un numero insufficiente o il reimpiego di operatori sanitari per la risposta COVID-19 (nel 30% dei paesi), l'uso di strutture per la salute mentale come strutture di quarantena o trattamento COVID-19 (nel 19% dei paesi) e fornitura insufficiente dei dispositivi di protezione individuale (nel 28% dei paesi). Sebbene 116 (89%) paesi abbiano riferito che la salute mentale e il supporto psicologico facevano parte dei loro piani di risposta COVID-19 nazionali, solo il 17% ha affermato di aver impegnato ulteriori finanziamenti per questo. Questo rapporto arriva sulla scia di prove crescenti che la pandemia COVID-19 sta avendo effetti monumentali sulla salute mentale e sul benessere delle popolazioni di tutto il mondo. Con una capacità di risposta apparentemente bassa, non è chiaro come il mondo affronterà questa incombente crisi della salute mentale.



Esempi storici mostrano l'impatto dannoso che eventi come una pandemia possono avere sulla salute mentale delle popolazioni colpite. Ad esempio, la ricerca di comunità colpite da focolai di malattia da virus Ebola (EVD) ha rivelato panico e ansia diffusi, depressione derivante dalla morte improvvisa di amici, parenti e colleghi e stigmatizzazione ed esclusione sociale dei sopravvissuti. Una meta-analisi ha rilevato che l'umore depresso, l'ansia, la memoria alterata e l'insonnia erano presenti nel 33-42% dei pazienti ricoverati in ospedale per sindrome respiratoria acuta e che in alcuni casi questi effetti continuavano oltre il recupero.


Apprendimento outdoor: scuola e promozione della salute per il nuovo anno scolastico

Insegnare al di fuori dalle aule scolastiche per far fronte all'emergenza in atto: Dors ha proposto alle scuole piemontesi un appuntamento formativo sul tema, attingendo dalla letteratura su modelli internazionali e da buone pratiche del territorio locale. 


 


Contact Tracing: a che punto siamo con le APP

Per fronteggiare la pandemia da Sars-Cov-19 molti Stati hanno introdotto sistemi di tracciamento dei contatti  basati sulla tecnologia degli smartphone. E' una strategia applicata per la prima volta  e, in Europa, si basa sull'adesione volontaria dei cittadini. Esaminiamo i recenti sviluppi dell'App Immuni, i primi dati degli altri Paesi europei e i primi studi sull'efficacia di queste app.


 


Scuola: i dati sui contagi durante il lockdown e le regole per il nuovo anno

Gli studi che hanno indagato il contagio da SARS-CoV-2 nelle scuole sono pochi data la loro chiusura allo scoppiare dei primi focolai della pandemia nella maggior parte dei paesi. In questo articolo ne presentiamo i risultati e illustriamo le regole definite in Italia e in Piemonte per la ripresa delle lezioni.


Emergenza COVID-19 ed Evidence-based Medicine: una nuova sfida

Nelle emergenze di sanità pubblica, le prove, gli interventi e le decisioni procedono simultaneamente con conoscenze e raccomandazioni in continuo mutamento. Gli approcci ideali della politica e della pratica basata sull'evidenza non sono risultati idonei ad affrontare le incertezze che sorgono nelle situazioni in continua evoluzione.


Le priorità di ricerca per mitigare/contrastare gli effetti della pandemia sulla salute mentale della popolazione: il Position Paper britannico

Gli effetti psicologici, sociali e neuro-scientifici della pandemia di Covid-19, indagati da un gruppo di ricerca e studio britannico, sono la base concreta per individuare le priorità e le strategie immediate e a lungo termine necessarie per orientare la ricerca e l’azione nel campo della salute mentale.


Inquinamento dell'aria e Covid 19

L’associazione tra inquinamento dell’aria e covid 19 è oggetto di grande attenzione. Ad oggi (14 luglio) inserendo su pubmed la stringa di ricerca “Covid 19 AND pollution”  si ottengono 167 risultati, una letteratura ampia pubblicata nel giro di pochi mesi.


Come la comunità reagisce di fronte alle emergenze

La pandemia di coronavirus e le sue conseguenze hanno acceso i riflettori sulla necessità di proteggere la salute mentale delle persone, con un focus sulle strategie di sviluppo della resilienza come elemento cruciale per la gestione dello stress psico-sociale a livello individuale e sociale.


Un mondo a rischio

Importanza e mancanza della preparedness, la prontezza all'azione, durante la pandemia da Covid 19


La faticosa ripresa delle persone ospedalizzate per l'infezione da coronavirus

L'autore, medico dello Stato del Massachussets, mette in evidenza la difficile ripresa delle persone che, a causa del contagio da Covid19, devono essere sottoposte a ricovero e a cure intensive lunghe e invasive. Accanto a malati asintomatici o con sintomi lievi ve ne sono altri in cui invece l'infezione ha un decorso acuto e spesso comporta mesi di riabilitazione in un ambiente non familiare, sottoposti alle cure di persone sconosciute con mascherine al volto, senza la possibilità di ricevere visite dall'esterno. Le conseguenze psicologiche di un'infezione grave da coronavirus in regime di ospedalizzazione e isolamento sono serie. 
Dal punto di vista emotivo e fisico è doloroso e faticoso anche per chi resta a casa, con una prospettiva di lunga separazione e dall'esito incerto: ad esempio, in circa i 2/3 delle donne rimaste a casa coi figli piccoli permangono sintomi depressivi anche dopo un anno dal ricovero del compagno/marito in un reparto di terapia intensiva. 
 


Dhruv Chullar. The challenges of post-COVID19 care, The New Yorker, Medical Dispatch, 23 aprile 2020


Ortoterapia: caratteristiche, ambiti di applicazione e benefici

Esploriamo il variegato mondo dell’ortoterapia e degli ambiti di intervento collaterali, attraverso un excursus storico e l’analisi di alcune esperienze internazionali e locali. Il valore riabilitativo e terapeutico di questa pratica è stata affiancata da orientamenti incentrati sulla promozione del benessere psichico e fisico a livello di individuo e comunità.  Tale sinergia ha permesso di ampliare  i contesti applicativi e soprattutto di sviluppare uno sguardo complessivo in cui ambiente e natura sono in relazione con il genere umano.


Epidemia, Infodemia, Fase due... e la Promozione della salute?

La promozione della salute può essere più importante che mai nei momenti di crisi come quello generato dalla pandemia da covid 19. Abbiamo condotto una ricerca rapida di letteratura per provare a capire come.


Lo sviluppo della resilienza organizzativa: un approccio evidence-based per favorire la gestione dello stress degli operatori sanitari in situazioni di epidemia

L’articolo prende spunto dalla descrizione di un approccio evidence-based sperimentato e valutato in varie realtà ospedaliere durante l’epidemia di Sars, che mira al contrasto degli effetti stressanti sul personale sanitario impegnato in prima linea, attraverso lo sviluppo/aumento delle abilità di resilienza. Si enfatizza il valore della costruzione di una “resilienza organizzativa” a livello dell’intero sistema sanitario, a partire da alcuni studi e raccomandazioni internazionali.


Covid 19 e sicurezza nei luoghi di lavoro: una rassegna degli strumenti

Nella fase attuale di emergenza sanitaria scaturita dalla diffusione del contagio da Coronavirus, DoRS ha svolto una ricerca in rete per individuare gli strumenti messi a disposizione, in questo frangente, dagli enti, italiani e internazionali, che si occupano di sicurezza nei luoghi di lavoro.


Impatto della pandemia da Covid-19 sulle donne: Policy brief del segretario generale dell’ONU

Considerazioni, sul blog della Società italiana di Diritto internazionale e di Diritto dell’Unione europea, in merito al policy brief presentato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite il 9 aprile 2020.  Vengono individuati  cinque ambiti in cui la pandemia produrrà un impatto specifico sulle donne, aggravando le disuguaglianze di genere e creando nuovi problemi. In particolare si fa riferimento all’ambito economico, di salute, al lavoro di cura non retribuito, alla violenza di genere e a particolari contesti di fragilità, conflitto o altre emergenze.


Per quanto attiene alla violenza di genere,  dal documento si evince che il Covid-19 ha generato un aumento significativo dei casi di violenza contro le donne, anche in conseguenza dell’adozione da parte di molti Stati di misure di limitazione degli spostamenti e della libertà di movimento. La pandemia in corso ha, oltre ad avere aggravato situazioni preesistenti di rischio, diminuito le possibilità di reazione a situazioni di violenza. Il problema è trasversale e globale. Il policy brief del Segretario Generale indica  come gli Stati devono porre in essere soluzioni adeguate anche in situazioni di emergenza. Tra le misure di risposta alla diffusione del Covid-19 vanno incluse le case-rifugio, considerate servizi essenziali, l’aumento degli spazi a disposizione per l’accoglienza delle vittime di violenza, il potenziamento dei servizi già disponibili (compresa la possibilità di segnalare situazioni di violenza online o in luoghi sicuri e accessibili, come le farmacie o i supermercati).


Staiano F. L'impatto della pandemia da Covid-19 sulle donne: considerazioni sul policy brief del segretario generale dell'ONU. SIDIblog, 3 maggio 2020


La salute mentale e lo stress post-traumatico in tempi di pandemia

"Mental Health and the Covid-19 Pandemic" si concentra sullo stress post-traumatico sempre presente dopo una pandemia o eventi catastrofici e su come trattarlo  in un momento in cui l'unico approccio possibile sembra essere la telemedicina. L'istruzione e la formazione relative alle questioni psicosociali dovrebbero essere invece fornite anche ai leader del sistema sanitario, ai primi soccorritori e agli operatori sanitari in generale. Le comunità di gestione della salute mentale e delle emergenze dovrebbero collaborare per identificare, sviluppare e diffondere risorse basate sull'evidenza relative alla salute mentale, al triage, ai bisogni di popolazioni speciali, alle comunicazioni dei decessi e alle cure per gli eventi luttuosi.


Pfefferbaum, B, North, CS. Mental Health and the Covid-19 Pandemic, NEJM April 13, 2020.


Guida anti-stress per i cittadini in casa

Opuscolo del Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi. La guida fornisce consigli e informazioni utili sviluppando in particolare i seguenti punti: Gestire lo stress e sviluppare resilienza; Riscoprire le proprie risorse; Dare dignità a ogni aspetto della giornata; Gestire le emozioni negative; Aprire la mente all’altro… vicino; Applicare il minimalismo digitale; Lavorare da casa, come riorganizzare le proprie abitudini quotidiane; Non dimenticare l’attività fisica; Socializza, adesso hai tempo per farlo; Ascoltare i bambini; Gli adolescenti; E gli anziani; Un occhio di riguardo alla coppia; Non dimenticare il tempo per il riposo; Provare ad imparare nuove abitudini; Non vivere solo di Coronavirus; Riflettere sulla gestione della paura; Ma anche smettere di pensare ad essa; Sforzarsi di trovare qualche aspetto positivo; Dove posso trovare supporto psicologico?


Raccomandazioni di “Alzheimer Europe” sulla promozione del benessere delle persone affette da demenza e dei loro caregiver durante la pandemia

Raccomandazioni di “Alzheimer Europe” sulla promozione del benessere delle persone affette da demenza e dei loro caregiver durante la pandemia.


Quando la cura può suscitare nuovo male. La violenza di genere in tempi di pandemia

Durante i periodi di emergenza è stato ormai rilevato come la violenza contro le donne tenda ad aumentare. Nonostante i dati a cui attingere siano ancora scarsi, i rapporti che provengono da alcuni Paesi, come, ad esempio, la Cina, suggeriscono un forte aumento dei casi di violenza domestica dall’inizio dell’epidemia. DoRS propone un articolo che passa in rassegna le politiche poste in atto nei diversi Paesi per proteggere le donne vittime di violenza e una rassegna contenente raccomandazioni, linee guida, articoli scientifici,  articoli di quotidiani e settimanali.


Considerazioni sulla salute mentale e psicosociale durante l'epidemia da COVID-19

L'OMS e le autorità sanitarie pubbliche di tutto il mondo stanno agendo per contenere l'epidemia da COVID-19. Tuttavia, questo momento di crisi sta generando stress in tutta la popolazione. Le considerazioni presentate in questo documento sono state sviluppate dal  WHO Department of Mental Health and Substance Use, come una serie di messaggi che possono essere utilizzati nelle comunicazioni per supportare il benessere mentale e psicosociale in diversi gruppi target durante l'epidemia.


La chiave della salute psicofisica per la resilienza alla pandemia

Dichiarazione alla stampa del Dr. Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale per l'Europa dell'OMS, 26-03-2020 sul costo sociale ed economico significativo delle misure senza precedenti per rallentare e interrompere la trasmissione di COVID-19.


Un intervento psicologico raccomandato durante la pandemia da Coronavirus

L'articolo descrive un intervento di sanità pubblica specificamente ideato per fronteggiare la crisi causata dall'epidemia di coronavirus in Cina: si tratta di un MODELLO di intervento psicologico sperimentato all'interno del West China Hospital, che fa uso delle moderne tecnologie (piattaforma internet e smartphone), prevede un'èquipe multiprofessionale (medici, psichiatri, psicologi, operatori sociali), e viene RACCOMANDATO in forza dei significativi risultati ottenuti.


E’ efficace l’ipnoterapia nell’indurre la cessazione al fumo di sigaretta?

L’intervento di ipnosi, se inserito in aggiunta ad altri trattamenti (comportamentali o farmacologici), dimostra un effetto statisticamente significativo nella cessazione al fumo per almeno 6 mesi rispetto ad altri interventi singoli. 


Infortuni sul lavoro: il modello “comunità di pratica e narrazione” per identificare cause e soluzioni

Questo modello sì è dimostrato utile nel miglioramento della pratica lavorativa degli operatori della prevenzione negli ambienti di lavoro e della loro motivazione, nel rafforzamento del loro ruolo e nella formazione.


La necessità di interventi di salute mentale durante la pandemia da Coronavirus

In situazioni di epidemie virali a livello mondiale, come quella che stiamo vivendo adesso a seguito della massiccia diffusione del 2019-nCoV (nuovo coronavirus), i disturbi mentali gravi e i problemi comuni di salute mentale sono presenti in maniera massiccia e affliggono soprattutto le persone contagiate (o con sospetto di contagio) e gli operatori sanitari che lavorano all'interno di ospedali/reparti dedicati. È pertanto necessario sviluppare e fornire urgentemente e tempestivamente strumenti e servizi specifici per supportare queste persone.


Quarantena e isolamento: come gestire il loro impatto psicologico

L'attuale diffusione del coronavirus rende necessaria la prescrizione della quarantena di massa, per motivi di sanità pubblica. Diventa necessaria la rapida produzione di sintesi di evidenze per i policy makers, e di indicazioni per gli operatori e la popolazione al fine di adottare la modalità più corretta per arginare l’impatto psicologico negativo.


L’integrità nella scienza e la Cochrane Collaboration

I problemi nati a seguito della crisi della Cochrane Collaboration sembrano rendere incerto il suo futuro e mettere in crisi la centralità delle prove in medicina.